Care amiche, cari amici,
oggi è la Domenica delle Palme. Si apre la Settimana Santa, il periodo più importante dell'anno per la Fede cristiana, che si conclude con la Pasqua. La morte e poi la resurrezione di Cristo sono la vittoria della vita, della speranza, del bene sul male.
Non per caso, queste celebrazioni coincidono con l'arrivo della primavera, la fine del freddo e dell'oscurità dell'inverno. È un momento che ciascuno di noi anche chi non crede attende ogni anno con gioia, con serenità, con fiducia nel futuro. Il ramo d'ulivo è simbolo di pace e di fratellanza.
Quest'anno tutto ciò capita in circostanze del tutto insolite, molto tristi, molto dolorose. Gli italiani e molti altri cittadini del mondo, trascorreranno questi giorni chiusi in casa, spaventati, confusi, feriti. Alcuni devono piangere persone care scomparse, altri sono malati o hanno congiunti malati e sono in ansia per il loro destino. Tutti gli italiani sono angosciati per il futuro del Paese, dell'economia, delle imprese, del lavoro. Molte persone cominciano ad avere grandi problemi economici a causa del blocco delle attività. Molti rischiano la vita per salvare quella degli altri o per aiutare la collettività.
A tutti vorrei rivolgere un pensiero di affetto, di solidarietà, di vicinanza, dal profondo del cuore. Ma vorrei anche indirizzare un messaggio di speranza. La Pasqua, e la primavera, ci dicono che dopo il buio viene sempre la luce, che possiamo credere nel futuro, che la vita vince sulla morte.
Le notizie, ancora troppo frammentarie, su un rallentamento della crescita dei contagi, non permettono certo di abbassare la guardia, anzi ci impongono maggior rigore nell'osservare le restrizioni, per non aggravare la situazione. Ci autorizzano però a guardare al futuro con la speranza di poter ripartire e con la volontà di prepararci a quel momento nel migliore dei modi.
Sappiamo che l'emergenza sanitaria porterà con sé una crisi economica già cominciata. Se e come supereremo questa crisi dipende da noi, da scelte che compiamo oggi. Non una persona deve essere abbandonata a se stessa, non un'azienda dev'essere lasciata chiudere, non un posto di lavoro deve andare perduto, per essere pronti a ripartire appena sarà possibile. La garanzia dello Stato sui prestiti delle banche alle imprese, uno choc fiscale con l'abbassamento delle aliquote, un grande piano-infrastrutture e un piano-casa, tagliando la burocrazia, il codice degli appalti, le autorizzazioni preventive, sono alcune delle cose concrete che si possono mettere in cantiere fin d'ora.
Dobbiamo lavorare tutti insieme per questo stringendoci intorno alle istituzioni, rinviando le polemiche al dopo.
Sono sicuro che l'Italia ce la farà.
La resurrezione di Cristo è un grande segno di speranza, per tutti, anche per chi non crede. La primavera e il nostro lavoro, ci porteranno ad uscire da questo incubo.A tutti, un saluto e un abbraccio forte e affettuoso.
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