Il grillino Cancelleri: "Coprifuoco alle 23? Stucchevole. E Salvini..."

Snellire le procedure burocratiche e dialogo in maggiornaza. Il sottosegretario al Mit, Giancarlo Cancelleri, lancia l'appello. Ma attacca Renzi: "È nemico di se stesso"

Il grillino Cancelleri: "Coprifuoco alle 23? Stucchevole. E Salvini..."

Stop alla narrazione del Sud dimenticato, perché bisogna saper spendere in fondi e non fare cattedrali nel deserto. Ma sulle opere serve un’accelerazione, modificando il Codice appalti. Giancarlo Cancelleri, sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, parla a tutto campo e chiede un’intesa alle Amministrative con il Pd. Ma chiude a Renzi: “È il nemico di se stesso”.

Il Pnrr è stato approvato. Ma adesso arriva il difficile: c'è il rischio di un'attuazione farraginosa, a causa delle divisioni nella maggioranza?
“Innanzitutto bisogna giocare tutti la stessa partita. Dal livello nazionale al piano territoriale, penso ai presidenti di Regione e ai sindaci. Non è più il momento delle maglie di partito, ma serve la maglia della Nazionale. Purtroppo, finora, non è stato così. Spero di non vedere, nel 2026, un’Italia che debba chiedere la proroga per le opere finanziate. Sarebbe svilente, oltre che una sconfitta per la nostra macchina”.

Il capitolo infrastrutture è centrale nel Piano. Il timore è che l'apparato burocratico finisca per bloccare i cantieri, come capitato molte volte in passato?
“Si parla di macchina burocratica. Ma è legata alla politica, a cui tocca la responsabilità. E comunque se vogliamo arrivare alla meta con la realizzazione delle opere, dobbiamo rendere le regole più snelle. L’unico aspetto su cui possiamo intervenire è l’attività burocratica e amministrativa. Non possiamo certo chiedere al cemento di maturare in meno di 28 giorni. È necessario comprimere la parte delle autorizzazioni, perché nel nostro Paese la fase di cantiere dura meno di quella nei Ministeri. È una grave stortura in tempi ordinari, ancora di più in questa fase storica”.

Bene, ma come si fa?
“Avevamo iniziato con le semplificazioni del governo Conte, mutuando l’esperienza del modello Genova. Il ministro Giovannini, in maniera lungimirante, ha fatto un check per capire quali norme funzionavano. E le abbiamo ulteriormente migliorate. La parte autorizzativa sarà più breve con una cabina di regia composta dai vari attori”.

Quindi una strategia per evitare che si debba far ricorso sempre ai commissari, che rappresentano la deroga della procedura ordinaria?
“Il ricorso ai commissari straordinari significa che l’ordinarietà non funziona. È chiaro che sono un’anomalia, ma servono quando c’è bisogno. Nel pacchetto di norme, che stiamo mettendo a punto, non c’è solo il Pnrr, riguarda anche l’attività ordinaria. Purtroppo il nostro codice appalti è un labirinto normativo che non permette di andare avanti in maniera celere”.

È necessaria la sua modifica?
“Va rivisto, ascoltando tutte le Istituzioni che devono effettuare i controlli, come Anac, Consiglio di Stato, Corte dei Conti. E vanno sentite anche le associazioni di categorie, dall’Ance a tutti gli altri enti che rappresentano le imprese. L’obiettivo è quello di scrivere delle norme che possano funzionare. Ed è chiaro che non potremo accontentare tutte le visioni”.

Da siciliano, cosa risponde a chi parla di una scarsa attenzione al Sud nel Pnrr?
“Come Ministero abbiamo superato la soglia del 40 per cento delle risorse al Sud. Da questo punto di vista, sulle infrastrutture, nessuno può lamentarsi. Ci sono poi opere che non rientrano nel Pnrr, e che verranno eseguite parallelamente. Mi riferisco all’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria. E voglio aggiungere una cosa: bisogna poi fare autocritica, perché il Sud deve dimostrare di saper spendere i soldi. La narrazione del Sud dimenticato è sbagliata. Stiamo pensando a una strategia di Paese, nel suo complesso, senza favorire cattedrali nel deserto”.

Intanto nel governo c'è tensione sulla questione coprifuoco. E se si litiga su un'ora di coprifuoco, come si trova la quadra su questioni come la riforma della Giustizia?
“Dobbiamo ricordarci sempre che il governo ha nella sua carta di identità le parole del Presidente Mattarella. È stucchevole dire che non vanno bene le 22, serve spostare alle 23. Il Comitato tecnico-scientifico ci diceva di non aprire ristoranti e bar, nemmeno in zona gialla. Il governo ha preso questa scelta con coraggio. Nessuna forza politica vuole tenere chiuse le attività. Ma la caccia di visibilità è un danno per i cittadini. Il Covid non conosce orari, lavora h24”.

Sembra una critica alla Lega.
“Se continuiamo a fare i partiti di lotta e di governo credo che si perda la credibilità. Andare in tv contro le chiusure e poi dire che Draghi sta operando bene, è una cosa quantomeno singolare”.

L'investitura di Conte alla guida del Movimento è in stand-by. C'è il pericolo che questo provochi altre fuoriuscite?
“Conte non è in stand-by, sta mettendo a punto l’evoluzione del Movimento dopo un’esperienza di governo che ha portato dei mutamenti. Dobbiamo fare un tagliando con una leadership forte e una struttura sia nazionale che territoriale. Voglio perciò lanciare un appello: chi ha avuto fiducia in Conte da presidente, deve sostenerlo anche ora”.

C’è il nodo delle Amministrative: l’alleanza con il Pd stenta a decollare. Come si trova un punto di caduta?
“L’alleanza con il Pd è un passaggio fondamentale. Ed è una cosa che ritengo scontata. Conte sta dialogando con il segretario Letta. Appena avremo concluso la riorganizzazione interna, si avvierà una fase con la quale metteremo a posto tutte le situazioni. Il presidente Conte ha parlato di un’alleanza per l’Italia sostenibile per un percorso insieme ad altri. C’è anche un’area moderata che sta guardando a questi due leader per allontanarsi dagli estremismi della destra”.

Esiste ancora una possibilità di un dialogo anche con Renzi e Calenda?
“Renzi ha un nemico in casa ed è Renzi stesso. È entrato al governo con il 4% e l’altra sera era all’1,9%. Se continua così non avremo con chi parlare. Poi, se vuole ritornare al buonsenso e smetterla di attaccare i suoi alleati, ben venga.

Diversamente non credo ci siano possibilità di confronto. Ha fatto cadere il governo Conte per un vezzo personale. Per quanto riguarda altri, il dialogo è stato chiuso da loro, non da noi. Ma l’idea è quella di una coalizione capace di attrarre i moderati”.

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