Caos Vaticano, vertice Papa-cardinali

Domani via web riunione d'urgenza del "C6": sul tavolo finanze e riforma della Curia

Caos Vaticano, vertice Papa-cardinali

Una riunione del «C6» presieduta dal Papa, a distanza, tramite internet, per dare uno sprint finale alla riforma della Curia Romana, all'indomani degli ultimi scandali finanziari che stanno facendo tremare le mura leonine. Domani, per la prima volta, il Pontefice si collegherà tramite un'applicazione digitale, la stessa usata anche dagli altri cardinali del consiglio, per riaprire i lavori del team che da anni lavora alla nuova Costituzione Apostolica e che, a causa dell'emergenza Covid-19 non si riuniva dallo scorso febbraio. Gli incontri del «C6» si erano sempre tenuti dal vivo, a Casa Santa Marta, ma dopo l'esplosione della pandemia era diventato impossibile per i porporati provenienti dai cinque continenti raggiungere il Vaticano. Per questo, Francesco, ha accettato la proposta di riunirsi virtualmente con i «saggi», bloccati nei loro Paesi: India, Germania, Honduras e Stati Uniti.

Alla riunione parteciperanno infatti il cardinale Sean Patrick O'Malley da Boston, il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga da Tegucigalpa, il cardinale Reinhard Marx da Monaco e il cardinale Oswald Gracias da Bombay. Con loro anche i membri italiani del consiglio che vivono però in Vaticano o comunque nel Lazio, come il Segretario di Stato Pietro Parolin, il «Governatore» del Vaticano, card. Bertello, e i monsignori Marcello Semeraro e Marco Mellino, segretario e aggiunto del consiglio. All'ordine del giorno anche la richiesta al Papa di avere una data per la pubblicazione della nuova Costituzione: durante la «Fase 2» dell'emergenza sanitaria, era stato il cardinale Marx a portare a Santa Marta al Papa un dossier contenente una copia stampata del documento con tutte le ultime modifiche richieste. A quel punto la palla è passata a Bergoglio per la revisione finale con i cardinali geograficamente più vicini, Parolin e Bertello. Durante la riunione online di domani, però, emergerà anche un'analisi della situazione finanziaria che ha sconvolto i fedeli che hanno anche drasticamente ridotto le donazioni dell'Obolo di San Pietro. Anche per questo Francesco e i suoi consiglieri vogliono adesso un'accelerata verso la realizzazione della riforma.

Un primo segnale è stata anche la sostituzione, dopo aver completato e «sforato» il mandato quinquennale rinnovabile una sola volta (erano stati nominati nel gennaio del 2014), di tre membri della Commissione Cardinalizia di Vigilanza sullo IOR, la banca Vaticana. Escono dalla commissione i cardinali Parolin, Collins e Bozanic ed entrano il filippino Tagle, l'elemosiniere Krajewski e l'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Petrocchi.

Qualcuno aveva letto la sostituzione del Segretario di Stato come un contraccolpo dopo gli ultimi scandali e la vicenda dell'acquisto del Palazzo di Londra, gestita appunto dal dicastero guidato da Parolin. Da Santa Marta rassicurano, però, che da parte del Papa non c'è alcuna intenzione di puntare su qualcun altro per il ruolo di Segretario di Stato.

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