Capodanno choc a Milano. "Un attacco prestabilito"

Lamorgese: "Lo dimostra l'aggressione a cerchi". La senatrice Cattaneo rapinata in metropolitana

Capodanno choc a Milano. "Un attacco prestabilito"

Un «attacco prestabilito». Una singolare definizione, quella che la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese ha utilizzato a proposito delle violenze della notte di Capodanno a Milano.

La titolare del Viminale ieri si trovava a Napoli per il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, e ha parlato delle molestie collettive condotte - da un gran numero di uomini - contro le giovani presenti in piazza Duomo. «Guardando le immagini anche con il capo della Polizia - ha commentato - quello che abbiamo visto è che la piazza era presidiata, ma evidentemente era un attacco prestabilito».

Una nozione, quella di «attacco», che parrebbe attagliarsi più a un'azione di tipo terroristico che non a un atto di criminalità, per quanto gravissimo. Una nozione che sembra confermare le analisi di alcune osservatrici particolarmente esperte in materia, come Souad Sbai, che ha fondato l'associazione Donne marocchine in Italia e ha fatto parte della Consulta per l'islam italiano istituita proprio presso il Viminale. Sbai ha parlato di un'azione con una «regia» precisa, finalizzata alla «occupazione del territorio», un obiettivo che probabilmente si poteva ravvisare anche nella guerriglia scatenata contro la polizia in piazza Selinunte e ispirata da un confuso ribellismo da banlieu che parrebbe aver alimentato anche l'agghiacciante azione della notte di San Silvestro.

«L'attacco - ha proseguito Lamorgese - era un po' a cerchi concentrici per cui non si vedeva, con questo cerchio hanno un po' coperto quello che c'era all'interno». I «cerchi». Un accenno a quello che Maryan Ismail, «imamessa» italo-somala, ha chiamato e descritto dettagliatamente come Taharrush jama'i o taharrush al jinsi, «molestie collettive», già viste altrove, dal Cairo a Colonia. «La ministra e il capo della Polizia sono giunti alle mie stesse conclusioni» ha commentato Ismail, già firmataria del patto nazionale per l'Islam italiano, sempre al ministero (all'epoca retto dal ministro Marco Minniti).

A Milano, dopo un iniziale esitazione, i fatti di Capodanno hanno preoccupato e turbato molti, anche perché si sono registrati altri episodi di violenza, di vario genere. Ieri anche la senatrice a vita Elena Cattaneo è stata rapinata e spinta in una stazione del metrò, verso le 10, quando si è accorta che una donna che le stava sfilando il portafogli dalla borsa e ha cercato di opporsi.

Quella che si vede è una vera e propria «escalation di aggressioni», che preoccupa i cittadini ma anche gli operatori della sicurezza e dei servizi in generale, tanto che i sindacati di Atm (azienda dei trasporti) hanno chiesto allarmati un incontro urgente e soluzioni immediate, come del resto fanno anche Vigili, tanto che un sindacato rappresentativo della Polizia locale due giorni fa ha licenziato un documento che denuncia come gli agenti siano «mandati allo sbaraglio».

Il sindaco Beppe Sala in tutto ciò è intervenuto (in ritardo, secondo l'opposizione) promettendo rinforzi e nuove assunzioni per la Polizia municipale.

«Ma il punto non sono i numeri - obietta Marco Bestetti, consigliere di Forza Italia ed ex presidente del Municipio 7, quello di San Siro, uno dei quartieri candidati a diventare banlieu - quella che servirebbe è una profonda riorganizzazione della polizia locale, che così, come è evidente a tutti, non funziona».

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