Disorienta, spariglia, sembra criticare Virginia Raggi. Beppe Grillo parla di rifiuti e - incedibile ma vero - dice che il problema non sono gli impianti di smaltimento ma la loro mancanza, soprattutto al Centro-Sud, si rivolge all'Eni per risolvere la carenza di infrastrutture e auspica che l'Italia colmi il gap con Francia, Germania e Spagna. Smentisce anni di campagne del M5s, svolta, fa inversione a U. Inquadra il tema dei rifiuti come un'«emergenza nazionale» in un post sul suo Blog intitolato «Da discarica a ricarica». Un «problema mai risolto» da trasformare in opportunità. Il Garante del Movimento tira in ballo il concetto a lui caro di «economia circolare» e denuncia che «l'Italia rischia di nuovo di restare fanalino di coda europeo su una tematica che, peraltro, può costituire una grande opportunità di natura economica e sociale». Grillo invoca il potenziamento del comparto italiano dello smaltimento di rifiuti, una novità per il panorama grillino. È interessante soprattutto un passaggio dell'intervento. Dove il fondatore del M5s sembra riferirsi proprio a ciò che accade nella città di Roma, amministrata dal 2016 dalla Raggi. Non nomina la Capitale, ma il riferimento è chiaro. «In Italia - spiega Grillo - si fa ancora troppo ricorso alle discariche e in particolare al Centro-Sud la carenza impiantistica è così marcata che ci impone di trasferire grandi quantità di rifiuti verso altre destinazioni (anche all'estero)». È una descrizione della situazione romana, proprio in piena campagna elettorale per le comunali di ottobre. Nel M5s stroncano sul nascere le polemiche, dicono che Grillo parlava «in generale». Però si percepisce un cambiamento di approccio dalle sue parole. Lo nota Chicco Testa, già presidente di Legambiente, componente del Cda di Enel, deputato della sinistra e autore, l'anno scorso, di un libro «contro l'integralismo ecologico», un «elogio della crescita felice».
Testa su Twitter si dice «stupefatto» dal post di Grillo. Che «pubblica sul suo blog un intervento sul problema rifiuti condivisibile al 100%. Fa appello all'Eni e smentisce anni di guerre dei suoi adepti contro gli impianti». In effetti colpisce l'appello al cane a sei zampe. «Altri gruppi nazionali, come ad esempio Eni, che già si impegna su alcuni di questi ambiti industriali, (vedi Novamont, Matrica etc che promuovono un modello di Bioeconomia incentrato sull'uso delle risorse e sulla rigenerazione territoriale), potrebbe vedere il settore dei rifiuti come la spinta necessaria a completare il proprio processo di trasformazione verso la green economy».
«Non dice una sola volta che il problema si risolve con la raccolta differenziata! A Virginia devono fischiare le orecchie a tutto spiano», sottolinea Testa. Raggi bacchettata anche dalla Corte dei Conti del Lazio per la mancata trasmissione e pubblicazione della relazione di fine mandato 2016-2021.
Il documento, secondo i magistrati contabili, serve a garantire «il principio di trasparenza delle decisioni di entrata e di spesa» e doveva essere presentato entro il 4 agosto, sessanta giorni prima delle elezioni comunali.
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