Fuori anche Emilio Carelli. Un'altra tessera del mosaico 5 Stelle che si stacca. L'ex giornalista Mediaset e poi padre fondatore di SkyTg24, ha annunciato l'uscita dal Movimento. Con il nuovo addio, sale a 34, stando al contatore del think thank Openpolis, il numero di parlamentari grillini che ha cambiato casacca nel corso del 2020. Un numero che preoccupa i 5s, ma che oggi assume un significato molto diverso. In gioco infatti non c'è solo la tenuta del Movimento fondato da Beppe Grillo, ma la possibilità stessa di far nascere un governo.
Ai rappresentanti dei partiti che a Montecitorio hanno tentato fino all'ultimo di trovare un'intesa da presentare a Sergio Mattarella, non sfugge infatti il timing dell'annuncio, arrivato proprio nel giorno in cui si decide se c'è spazio per un Conte Ter. Nella nota in cui rende pubblica la sua scelta, Carelli non si pronuncia in modo esplicito: "Non senza sofferenza interiore, -scrive il deputato - annuncio la mia uscita dal gruppo parlamentare del Movimento 5Stelle. In questo modo dico addio ad un Movimento che ha perso la sua anima". E fin qui non c'è nulla di nuovo rispetto a tante altre prese di distanze registrate dalla formazione grillina in questa legislatura. Ma Carelli va oltre: "Mentre entro nel Gruppo Misto della Camera voglio propormi come aggregatore di una nuova componente Centro - Popolari Italiani, che potrebbe diventare una casa accogliente per tutti i colleghi che intendono lasciare il Movimento ma temono di restare isolati, ma anche per chi proviene da altri gruppi".
Dunque Carelli non fa cenno a Conte, ma il suo nuovo posizionamento è chiaro: "Sarà una componente moderata, di centro destra, che vuole rappresentare il primo passo verso la costituzione di un nuovo gruppo parlamentare che vorrei in sintonia col Ppe, sostenitore dell’Europa, della difesa dell ambiente, del mondo delle imprese e della tutela dei lavoratori mettendo l’innovazione e la ricerca al centro delle proprie iniziative. Una iniziativa politica che intende dare voce a tutta quell’area moderata e liberale che guarda con diffidenza agli estremismi di ogni genere e che esige risposte concrete ai problemi reali".
Il timing dunque. Che la mossa di Carelli non sia né isolata né casuale lo conferma il fatto che poco prima era arrivata la dichiarazione del deputato Massimiliano De Toma: "Ci sono delle interlocuzioni in corso - ha detto all'Adnkronos - C'è un gruppo, di cui io faccio parte, che punta a costituire una componente di area moderata, di centrodestra. In queste ore si prova a costruire un percorso. Le interlocuzioni vanno avanti da qualche giorno e potrebbero concludersi a breve".
Parole che rimbalzano al tavolo di trattativa che cerca una nuova maggioranza, rinforzando i dubbi dei renziani sulla possibilità che un Conte Ter possa avere, oltre che la compattezza sui temi, anche i per governare. Secondo le indiscrezioni, il nuovo raggruppamento alla Camera punterebbe addirittura a quota 20 adesioni e rappresenterebbe una risposta alla manovra di Bruno Tabacci che ha raccolto i fuoriusciti 5 Stelle pro Conte nel suo Centro democratico. Due forze opposte che finirebbero con l'annullarsi. Viene in mente la profezia che la Lega fece all'epoca del Papeete.
All'epoca dello strappo che concluse il governo gialloverde, gli uomini di Salvini si dicevano sicuri di riuscire a traghettare verso il centrodestra un congruo numero di parlamentari grillini alla ricerca di collocazione. Una carta giocata molto tempo dopo. Ma forse proprio al momento giusto, dal punto di vista del centrodestra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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