Giuseppe Conte dice di essere pronto a partire con il nuovo M5s, ma la notizia della fine dello stallo con Davide Casaleggio è fortemente esagerata. Citazioni a parte, la decisione del Garante della privacy sui dati degli iscritti apre un altro capitolo della faida, di certo non la chiude. Tutti si aspettavano un segnale dall'Autorità proprio in questi giorni. Compreso Casaleggio. Infatti il provvedimento arriva poco prima della pausa pranzo. L'Associazione Rousseau «dovrà quindi consegnare al M5s, entro cinque giorni, i dati degli iscritti di cui l'Associazione risulti responsabile», scrive il Garante. Un ultimatum. Perché il Movimento, in quanto titolare del trattamento dei dati, ha «diritto di disporne» per «poterli utilizzare per i suoi fini istituzionali». Tradotto: per eleggere Conte alla leadership dei Cinque Stelle. Secondo il Garante della privacy, il responsabile del trattamento dei dati è obbligato a restituire i dati al titolare una volta «terminata la prestazione dei servizi richiesti relativi al trattamento». In realtà, la questione non è così semplice. E Conte continua a muoversi su un terreno scivoloso. Il provvedimento non indica a chi cedere il database. L'authority guidata da Pasquale Stanzione non scioglie il nodo da cui dipende gran parte del rompicapo grillino. Non stabilisce chi sia il legale rappresentante del M5s. Perciò l'ipotesi di un ricorso di Casaleggio al tribunale ordinario è più che concreta. Circostanza non esclusa nemmeno dall'avvocato degli espulsi Lorenzo Borrè in un colloquio con l'Adnkronos.
Per Conte però la giornata è all'insegna dell'ottimismo. «Il provvedimento del Garante della privacy fa chiarezza e spazza via qualsiasi pretesto, confermando le ragioni del Movimento», twitta il leader in pectore. «Ora si parte, si guarda avanti», suona la carica. Il M5s dai suoi profili social accusa Casaleggio di aver voluto «rallentare il processo di rifondazione del Movimento». I Cinque Stelle si attendono che Rousseau restituisca «i dati degli iscritti nei tempi stabiliti, ossia entro i prossimi 5 giorni». Fonti pentastellate fanno sapere che «Casaleggio così tiene in ostaggio il Movimento». Tutti esprimono soddisfazione, ma dietro le dichiarazioni in tanti temono che la partita non sia affatto chiusa. Luigi Di Maio smentisce il dualismo con l'ex premier: «Verso un nuovo Movimento con Giuseppe Conte al timone», scrive. «Scontri e ricorsi ci allontanano dai cittadini», aggiunge il ministro degli Esteri.
Casaleggio non molla. Sul Blog delle Stelle parla di un verdetto uscito in «inusuale modalità monocratica». Sottolinea come Stanzione sia stato scelto dal governo Conte bis. Casaleggio spiega che il Garante intima di consegnare «genericamente i dati al M5S, ma non indica chi sia la persona che riveste il ruolo di rappresentante legale». Quindi annuncia: «Oggi stesso chiederemo al Garante della Privacy di indicarci la persona alla quale consegnare i dati». Il guru consiglia al M5s di indire la votazione per il Comitato direttivo e ricorda che Conte non è iscritto, poi ribadisce che i debiti non sono stati ripianati. «Gli scogli sono vicini», avverte. Altro che punto per l'ex premier. La truppa è sfiancata. «Secondo me arriviamo alle elezioni del 2023 senza capo politico», dice sconsolato un senatore. La sensazione è che lo stallo sarà lungo.
C'è chi comincia ad accusare Conte di non essere stato capace di trovare un accordo economico con Casaleggio. «Un patto sarebbe l'unica via d'uscita», ragionano in tanti nei gruppi parlamentari. I più pessimisti agitano di nuovo il sospetto che Conte stia perdendo tempo apposta. «Ha già pronto qualcos'altro», sussurrano.
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