Le case occupate dagli abusivi a Roma ci costano 72 milioni

Esposto della Lega alla Corte dei conti. Intanto in 13mila attendono un alloggio

Le case occupate dagli abusivi a Roma ci costano 72 milioni
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Mentre negli ultimi giorni vanno in scena le proteste per il tema abitativo e il caro alloggi, il costo delle occupazioni abusive nel solo Comune di Roma si aggira, secondo l'esposto inviato ad aprile alla Corte dei Conti dal capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori, sui 72 milioni di euro l'anno, superando i 700 milioni in dieci anni.

Santori ha chiesto di accertare «se sia configurabile il danno erariale e ogni altro profilo di responsabilità amministrativo-contabile» soffermandosi sui singoli costi delle occupazioni e, il quadro che emerge, è sconcertante. Non solo per le circa tredicimila persone che attendono la regolare assegnazione di un alloggio popolare ma anche perché tali risorse potrebbero essere utilizzate con altre finalità risolvendo l'emergenza abitativa.

La situazione degli edifici occupati a Roma è un girone infernale e, mentre il Comune deve ancora liberare 92 immobili che rappresentano sia un costo sia un mancato introito, ci sono circa 22 milioni di euro di multe inflitte agli abusivi che non si riescono a recuperare.

Inoltre, secondo i dati riportati da Santori, su 350 alloggi assegnati negli ultimi mesi, 210 sono stati destinati ad occupanti abusivi. Una situazione che si verifica anche per la decisione della giunta Gualtieri di aumentare al 35% la quota degli alloggi di riserva delle case popolari per gli abusivi.

Uno dei casi più eclatanti è il progetto di riqualificazione dell'ex caserma occupata di via del Porto Fluviale nel quartiere Ostiense. Il Comune di Roma ha stanziato 11 milioni di euro per il ripristino dell'edificio in cui dal 2003 vivono illegalmente 56 nuclei familiari provenienti da 13 diverse nazioni, regolarizzando la posizione degli occupanti. Fa discutere anche la situazione di altri due immobili occupati, lo Spin Time in via Santa Croce in Gerusalemme e il Metropoliz in via Prenestina. Come risulta da una bozza del piano casa del comune, si valuterà «la fattibilità dei progetti di recupero» e si potrebbe seguire la falsariga di quanto avvenuto per l'immobile di via del Porto Fluviale.

Nell'esposto presentato alla Corte dei Conti, emerge «il calcolo stimato del danno all'erario e il calcolo del danno allo sviluppo economico ovvero nei confronti dei proprietari di interi edifici privati occupati» e si suddividono gli immobili occupati in 40 pubblici e 52 privati.

Degli edifici pubblici, si stimano mancati introiti di 270.000 euro per ogni stabile residenziale e di 400.00 euro per un palazzo con uffici, a cui sommare circa 24.000 euro di utenze mensili e 50.000 euro di danni stimati a immobile, un costo totale pari a circa 30 milioni di euro. A questa cifra vanno aggiunti i costi di mancati introiti, utenze e danni per gli immobili privati pari a oltre 17 milioni. Un capitolo a parte sono le spese del comune per i residence per l'assistenza alloggiativa temporanea (i Caat) pari a 25 milioni di euro l'anno. A Roma non solo gli abusivi non rispondono delle loro azioni ma addirittura sono legittimati e, in alcuni casi, premiati con un alloggio o addirittura la residenza.

Invece di invocare espropri o intaccare la proprietà privata come sta avvenendo in questi giorni, sarebbe giusto chiedere una migliore gestione del patrimonio pubblico e, se tutti gli immobili occupati fossero sgomberati e riqualificati, potrebbero essere assegnati a chi è regolarmente in graduatoria per le case popolari.

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