
Proseguono gli interrogatori ai lobbisti arrestati giovedì su richiesta della Procura di Bruxelles nell'ambito della nuova indagine per corruzione che scuote il Parlamento Ue. Non solo il Qatargate, altre presunte tangenti, questa volta da parte del colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei, avrebbero inquinato l'Eurocamera a partire dal 2021. Secondo Le Soir, le mazzette sarebbero state regali, viaggi, biglietti per le partite di calcio, e forse dei bonifici transitati su alcune società portoghesi, anche queste perquisite dagli agenti federali. L'inchiesta «Generation», nata, come quella sul Qatar, dai servizi segreti belgi, fa tremare eurodeputati attuali, passati e assistenti. Sarebbero una quindicina le persone attenzionate. Perquisiti, nel corso delle operazioni di due giorni fa, almeno una ventina di indirizzi, in gran parte nella capitale belga. E a quanto si apprende, i magistrati sarebbero intenzionati a chiedere la collaborazione delle procure italiane. Una mossa necessaria per poter eventualmente procedere a ulteriori atti, come per esempio accertamenti bancari che potrebbero essere importanti per le indagini. Diversi, infatti, i nomi di italiani che sarebbero sotto la lente dei pm, seppur non indagati formalmente. Uno dei due uffici al Parlamento Ue a cui sono stati messi i sigilli è quello di un assistente che segue alcuni membri della delegazione di Forza Italia. Intanto si attende per lunedì la decisione sulla convalida dei fermi dei diversi lobbisti arrestati, alcuni ancora sotto interrogatorio. In manette è finito anche l'italo belga Valerio Ottati, considerato dai magistrati centrale nell'indagine. Per il suo ruolo di direttore degli affari pubblici dell'ufficio Huawei a Bruxelles. Un incarico assunto dal 2019, da quando cioè, secondo gli inquirenti, la società avrebbe cercato di promuovere la sua tecnologia 5g in Europa con un'intensa attività di lobbyng, finalizzata a contrastare le pressioni ostili in arrivo da Washington, e ad evitare di essere esclusa dagli appalti Ue. Prima di approdare alla società del dragone, Ottati era stato anche assistente parlamentare di due deputati, uno di Fi e uno del Pd. Fermato in Francia anche un consulente portoghese, Nuno Wahnon Martins, un altro lobbista con un passato da consigliere politico per il Medio Oriente al Parlamento europeo, e da assistente parlamentare, tra gli altri, dell'attuale capogruppo Fulvio Martusciello, non indagato. Il portoghese ora dovrà essere estradato in Belgio per essere interrogato, procedura che richiederà tra i 10 e i 40 giorni. Intanto la Commissione congela i rapporti con la società cinese. I team dei commissari Ue e tutti i dipartimenti «saranno istruiti a sospendere immediatamente i contatti e gli incontri con Huawei fino a nuovo ordine», riferisce un portavoce dell'esecutivo Ue.
Anche il Parlamento ha deciso, a titolo precauzionale, di sospendere con effetto immediato l'accesso alle sue sedi ai rappresentanti della società. Il divieto resterà in vigore almeno fino alla conclusione delle indagini, e si applica ai locali di Bruxelles, Strasburgo, Lussemburgo e agli uffici di collegamento con i Ventisette.
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