I numeri non mentono. E, nel fotografare l'istante, delineano una tendenza ormai chiara. Il centrodestra rappresenta per distacco la maggioranza degli italiani: uniti in coalizione, i partiti che rientrano nella suddetta area politica raccolgono la fiducia della prevalenza numerica degli elettori. Lo attesta il più recente sondaggio effettuato da Emg Different, che ha monitorato le intenzioni di voto dei cittadini nell'ultima settimana. La misurazione, nello specifico, ha catturato anche i contraccolpi dovuti alle vicissitudini politiche in corso, con un crollo dei Cinque Stelle e un balzo in avanti di Italia Viva.
Il colpo d'occhio generale evidenzia il vantaggio che, sulla carta, il centrodestra ha conquitato rispetto alla controparte. Con Fratelli d'Italia al 22,8%, seguita da Lega (13,5%) e Forza Italia (8,2%), la coalizione composta da Meloni, Salvini e Berlusconi fa la parte del leone, ottenendo il 47,8% dei consensi. Al raggiungimento della suddetta quota contribuiscono anche Noi con l'Italia di Maurizio Lupi (formazione data all'1,8%) e Italia al centro di Giovanni Toti (1,5%). Dati in linea con un orientamento delineatosi già da alcune settimane, rispetto al quale il centrosinistra risulta ancora in posizione arretrata.
A sinistra, infatti, il partito locomotore rimane il Pd, nell'ultima settimana stimato al 22,3% dei consensi. Ma il dato dei dem non basta a spingere la coalizione. Secondo Emg Different, infatti, Europa Verde ottiene solo il 2,5% delle simpatie elettorali, Sinistra Italiana il 2,3% e Articolo Uno l'1,5%. In totale, il 28,6% delle preferenze. Stando così le cose, il centrosinistra non riuscirebbe a raggiungere la controparte nemmeno riabilitando l'ormai rovinosa ipotesi del cosiddetto "campo largo" con i Cinque Stelle. A oggi, secondo le rilevazioni, i pentastellati otterrebbero il 10,2% dei consensi (due settimane fa erano al 13%). E il dato potrebbe calare ulteriormente, fiaccato delle prossime mosse di Luigi Di Maio con il suo nuovo gruppo Insieme per l'Italia, fresco di fondazione e stimato all'1,3%.
In questo contesto caotico e in evoluzione, chi sorride è Matteo Renzi, il quale sta pian piano risalendo la china con Italia Viva. Il suo partito, quindici giorni fa stimato al 3,7%, ora è dato al 4,1%. A un soffio da Carlo Calenda, che con la federazione Azione/+ Europa ora è al 4,4%. In calo di un punto rispetto a due settimane fa.
Tra chi sale e chi scende, gli italiani sembrerebbero non
avere dubbi: se si votasse domattina, vorrebbero un governo di centrodestra. Al netto, chiarmente, di una larga fetta di intervistati che al momento sarebbe orientata a rimanere nel fatale cono d'ombra dell'astensionismo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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