Per le amministrative siciliane l'accordo trovato tra gli alleati di centrodestra riguarda soltanto una questione di metodo: rinviare a dopo il voto delle Comunali ogni decisione circa le Regionali che si terranno in autunno. È infatti il dopo-Musumeci la partita più complicata. La sua ricandidatura a Palazzo dei Normanni è sponsorizzata da Fratelli d'Italia, mentre Lega e Forza Italia preferirebbero voltare pagina.
Per quanto riguarda le città di Palermo e Messina, chiamate a rinnovare i loro organi elettivi, Forza Italia e Lega sono vicine a un accordo soltanto a Palermo dove sarà in gara per la poltrona di sindaco l'azzurro Francesco Cascio. Come vice la Lega ha proposto il nome di Alberto Minardo (dopo il passo indietro di Francesco Scoma). I sondaggi, tra l'altro, sono positivi dal momento che il centrosinistra non può contare su una ricandidatura di Leoluca Orlando. Sempre nel centrodestra palermitano si registrano intanto altre due candidature: Francesco Lagalla per l'Udc e Carolina Varchi, portata da Fratelli d'Italia.
Su Messina, invece, l'accordo non è ancora perfezionato visto che la Lega al suo interno è spaccata. Una parte, infatti, vuole appoggiare la candidatura di Federico Basile, sostenuto dal sindaco uscente Cateno De Luca, mentre il centrodestra (compreso FdI) resta sulla candidatura di Maurizio Croce. Insomma quella che si registra, al momento, è una situazione di stallo. Così la definisce l'azzurro Maurizio Gasparri che auspica al più presto un vertice.
«Gli unici che possono riesaminare la questione siano i leader Berlusconi, Meloni e Salvini - dice il senatore di Forza Italia - Va detto poi che in Sicilia i soggetti non sono solo i tre partiti nazionali ma c'è Diventerà Bellissima, c'è l'Udc, ci sono Raffaele Lombardo, Totò Cuffaro e galassie varie. Le teste da sincronizzare tante».
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