È stato travagliato il parto di questo Dpcm, molto più di quanto avvenisse in passato, e questo è già un segnale di maggiore collaborazione con le Regioni e con l'opposizione: la sospensione della strategia dell'uomo solo al comando non è la soluzione a tutti i mali, ma permette di mantenere un canale aperto anche tra Palazzo Chigi e l'opposizione. A esserne almeno parzialmente soddisfatta, sia pur con tutti i distinguo, è soprattutto la Forza Italia di Silvio Berlusconi, che mantiene la linea definita di «opposizione responsabile», caldeggiata ancora una volta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «I fondi europei, ottenuti anche grazie all'impegno del Presidente, rappresentano un'occasione che l'Italia non può permettersi di sprecare» insiste il Cavaliere.
Naturalmente i toni delle dichiarazioni, in particolare tra Fdi e Lega, restano alti, per segnalare ciò che non va nella politica della maggioranza e quali le alternative proposte e non accolte dall'opposizione di centrodestra. Al capo dello Stato, Sergio Mattarella, che convoca i presidenti delle Camere per chiedere di cooperare nel creare un dialogo con l'opposizione (si parla di un organismo parlamentare o di una commissione bicamerale) il segretario della Lega, Matteo Salvini, già al mattino non chiudeva, pur alzando la posta: «Non possiamo navigare a vista, c'è al governo la confusione totale. Mancano visione, programmazione, progetti. La collaborazione va fatta in Parlamento. Ci sono segnali? Bene, sostengano la nostra raccomandazione di cure domiciliari. Questo per me è collaborazione».
La linea di Berlusconi lascia trapelare una cauta soddisfazione per i quattro emendamenti del centrodestra approvati lunedì scorso dalla maggioranza, ed è una conferma delle intenzioni del leader di Forza Italia di mantenere un rapporto equilibrato, sia pur critico, con il governo, come provato dall'astensione in Aula dopo l'intervento del presidente del consiglio, Giuseppe Conte. Dice Berlusconi sui social: «Forza Italia continuerà a dare il suo contributo di proposte e di idee in Parlamento a partire dalla legge di bilancio: è necessario utilizzare le risorse a disposizione e quelle che arriveranno dal 2021 col Recovery Fund per destinarle a chi ha davvero bisogno e alle imprese in difficoltà: nessun posto di lavoro dovrebbe essere perso». Renato Brunetta, responsabile economico azzurro, nel suo blog sull'Huffington Post propone un lavoro d'intesa con l'opposizione proprio in legge di bilancio: «Mettiamo denaro fresco per capitalizzare le aziende. Scriviamo il testo insieme, maggioranza e opposizione».
A partire dal Dpcm e con ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, d'intesa con ciascun governatore, a ogni Regione decretata rossa, arancione o verde, toccheranno danni e compensazioni diversi. Così l'attenzione è concentrata su provvedimenti economici e ristori, perché saranno proprio gli stanziamenti di salvataggio delle attività chiuse a consentire un giudizio complessivo. Oltre ai 5 miliardi già stanziati, ne sarebbero in arrivo altri 2 col nuovo decreto Ristori di venerdì. Difficile pensare che i fondi siano considerati sufficienti.
La richiesta di Fratelli d'Italia, in proposito, è di «riservare la netta maggioranza degli emendamenti alle forze di opposizione», come proposto dal senatore Andrea de Bertoldi, segretario della commissione Finanze e Tesoro.
Spiega de Bertoldi: «Questo significa riservare agli emendamenti delle opposizioni le adeguate coperture finanziare e non di certo i 50 milioni di euro che ci sono stati prospettati». Sintetizza i criteri Giorgia Meloni: «Servono ristori in base alla perdita di fatturato e non solo per le attività chiuse».
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