Renzi sfida Conte con un "Ciao": perché può saltare tutto

Italia Viva presenta il piano per i fondi Ue. L'acronimo "Ciao" suona come una minaccia per il premier. Cosa può succedere

Renzi sfida Conte con un "Ciao": perché può saltare tutto

Manco il tempo di digerire il panettone che Matteo Renzi suona nuovamente la carica e parte all'assalto del governo Conte. Tema dell'ennesimo attacco dell'ex premier, ancora una volta, la gestione del Recovery Plan.

"Pensiamo che il piano predisposto dal presidente del Consiglio manchi di ambizione, sia senz'anima, si vede che non c'e' un'unica mano che scrive", affonda il leader di Italia Viva. "È un collage talvolta raffazzonato di pezzi di diversi ministeri. Si vede la mano burocratica di chi mette insieme i pezzi". Sono ben 61 le proposte che Renzi presenterà mercoledì prossimo a Roberto Gualtieri. "Proposte" di nome e non di fatto, dato che dietro di esse si cela, neanche tanto velatamente, un aut aut. "Se le nostre idee non vanno bene c'è la possibilità di una maggioranza senza di noi", sentenzia l'ex sindaco di Firenze. "Per noi le idee valgono più delle poltrone. Se il premier non vorrà parlare di contenuti con Iv ne prenderemo atto. Questo piano lo abbiamo letto e studiato, e c'è un ampio margine di miglioramento. Chiediamo a questo governo", spiega ancora Renzi durante la conferenza stampa "di cambiare passo, perché questo piano cosi com'è è davvero deludente".

Il Recovery Plan è "paragonabile al piano Marshall, nessuno ha mai messo tanti soldi sul nostro Paese come in questo momento l'Europa", spiega l'ex segretario del Pd mentre parla di quelle che saranno le proprie richieste, riassumibili nell'acronimo Ciao, ovvero "Cultura, infrastrutture, ambiente e opportunità". "Da qui al 2026, secondo il Mef, questo piano produrrà 2.3 punti sul Pil: con un piano da 800 miliardi, è troppo poco. Se questo lavoro produce al Sud un aumento dell'occupazione dello 0,89 per cento vuol dire che non abbiamo fatto un buon lavoro", prosegue il leader di Iv. "Su giovani e occupazione sapete quanto è stato stanziato? Due miliardi, più del doppio della parità di genere. Io sono a favore della parità di genere", puntualizza Renzi, "ma non è pensabile che sull'emergenza giovani e occupazine ci sia un decimo del super bonus 110 per cento. Non si va da nessuna parte se si mette una cifra dieci volte superiore sul super bonus rispetto a quanto destinato ai giovani. Il nostro progetto è triplicare i soldi sull'occupazione giovanile".

Ora o mai più, tuona l'ex premier, parlando dei fondi del Recovery Plan."C'è solo una cosa peggiore di non avere questi soldi: spenderli male: o questi soldi li spendiamo bene, o ci strangoliamo col debito pubblico. Ci sono i negazionisti del virus e i negazionisti del debito pubblico".

Sull'incontro in programma col ministro dell'economia Renzi ha le idee chiare."Mercoledì mattina il ministro Roberto Gualtieri ospiterà la delegazione di Iv: andranno i capigruppo Faraone e Boschi e le ministre Bonetti e Bellanova. Con questa delegazione presenteremo 61 punti su cui al momento non siamo d'accordo delle 103 pagine di next generation Eu. Dico 'al momento' perché chiederò ai parlamentari di Iv di indicare eventuali ulteriori suggerimenti. Andremo combattivi come sempre".

L'uomo dei Dpcm notturni, alias Giuseppi, è avvisato. L'ex segretario del Pd non intende arretrare nè sul Mes sanitario nè sulla questione dell'intelligence. "Noi non vogliamo che si facciano scherzi su intelligence e servizi segreti e chiediamo al presidente del Consiglio che affidi la delega a una persona terza. Noi non torniamo indietro su questo". Anche il Mes sanitario resta una priorità per l'uomo del famoso Referendum da dentro o fuori. "Se accettano di prendere 127 miliardi con condizionalità impegnative come quelle del Recovery, mi spiegate perchè non vogliono prendere 36 miliardi con condizionalità molto più basse? È vergognoso che in un paese in cui sono morti 273 medici per covid si stia ancora a discutere del Mes, perchè è un tema ideologico che si gioca sulla pelle delle persone che muoiono".

In conclusione un affondo anche nei confronti dei grillini: "Questo piano è impregnato di cinquestellismo giustizialista nel momento in cui si parla della prescrizione". Ma l'anima gialla del governo ha un'altra colpa, ovvero l'opposizione alla Tav. "Sull'alta velocità non facciamo sconti a nessuno. L'unico vero attacco al governo lo ha fatto il M5S non votando il parere sull'alta velocità.

Non siamo noi a complottare contro il governo, ma è chi dice no all'alta velocità che complotta contro l'Italia", conclude. Insomma il leader di Italia Viva sfida ancora una volta il premier. E adesso il passo dallo "stai sereno" al "ciao" è davvero breve...

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