«Grazie presidente, forza presidente». Qualcuno azzarda anche: «Presidente, un altro mandato», fino al simpatico «Mattarella, venga a mangiare la tagliatella». È durata due ore la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Meeting di Rimini. Tanto è bastato per un bagno di folla, tra lunghi e calorosi applausi, slogan, foto e dirette social. L'ultima volta che il capo dello Stato partecipò, in presenza, al Meeting di Comunione e Liberazione risale al 2016, mentre due anni fa fece sentire la propria vicinanza alla kermesse con un messaggio in diretta.
Un tour di mezz'ora all'interno di alcuni padiglioni; poi l'incontro privato con i vertici della Fondazione Meeting; infine il discorso in Auditorium. Il presidente della Repubblica arriva in Fiera alle 11 in punto, accolto dal presidente Bernhard Scholz, dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e dalle istituzioni locali. Scortato dai volontari e dalla sicurezza, il presidente non lesina sorrisi e saluti. La prima tappa è al padiglione della Cooperazione della Farnesina, accolto dal viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli. Ma è la volontaria Chiara Fornasari, 20 anni, studentessa in Scienze Internazionali e Istituzioni europea alla Statale di Milano (alla sua quarta volta come volontaria al Meeting) ad illustrare al presidente la scelta dell'allestimento del padiglione: un faro a fare da scenario all'agenda 2030, come guida dei progetti di cooperazione. «È stato un visitatore speciale racconta Chiara mi ha ascoltato e poi mi ha ringraziato per la spiegazione, dicendo che era molto interessante la rappresentazione degli obiettivi tramite un faro. Il presidente è una persona molto semplice, mi ha messo subito a mio agio, mi ha stretto la mano e poi mi ha ringraziato».
Mentre attraversa il padiglione C, il capo dello Stato dà uno sguardo veloce alla mostra Azer - dedicata all'impegno delle suore trappiste in Siria e a quella di Charles Peguy. Foto opportunity con i volontari del padiglione, e poi riparte il tour, verso la mostra di Burri, dove ammira una grande tela, mai realizzata dal Maestro, il «Sacco del 1969» ideato e realizzato per il fondale del primo atto del dramma teatrale «Avventura di un povero cristiano» dal romanzo di Ignazio Silone.
È il discorso in Auditorium il momento culminante della visita di Mattarella al Meeting. Qui viene accolto da una vera e propria standing ovation: tre minuti di applausi al suo ingresso e platea in piedi. Poi un discorso intenso e appassionato interrotto otto volte dagli applausi della platea.
Infine, prima di lasciare la Fiera di Rimini, il presidente si è fermato per qualche minuto alla mostra «La forma delle parole», accompagnato dalla curatrice, Micol Forti, direttrice del dipartimento arte moderna dei Musei Vaticani, e dall'artista Giovanni Caccamo ispiratore e ideatore del progetto «Parola ai giovani».
Un incontro «commovente», lo ha definito Caccamo. «Ci sono due straordinarie figure, Papa Francesco e il presidente della Repubblica che, secondo me, hanno avuto la straordinaria intuizione di scardinare il giudizio dai canoni quotidiani di dialogo».
Il capo dello Stato «è rimasto colpito dalla parola accoglienza, dicendo che è una parola che emerge, così come la parola accoglienza è fuori dell'acqua, conclude nel suo racconto Micol Forti». Immancabile la foto di rito con i volontari del Meeting, davanti al complesso fieristico.
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