Il comizio di Di Maio a Bologna è un flop: in piazza duecento persone

Sul palco a Bologna il candidato del Movimento alla guida della Regione Emilia Romagna chiude la campagna elettorale assieme a Luigi Di Maio. Ma in piazza Galvani ci sono solo poche centinaia di persone

Il comizio di Di Maio a Bologna è un flop: in piazza duecento persone
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Il giorno dopo la resa dei conti in casa pentastellata, con le dimissioni del capo politico, Luigi Di Maio, il Movimento va in piazza a Bologna per il comizio di chiusura della campagna elettorale di Simone Benini.

Ma la manifestazione assomiglia a un flop. In piazza Galvani ci sono poco più di duecento persone ad applaudire il candidato pentastellato alla guida della Regione Emilia Romagna. A supportare Benini ci sono il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, i candidati al Consiglio regionale e il ministro degli Esteri, accolto con applausi scroscianti.

"Non siamo qui per farci dire bravi ma per portare avanti un progetto", ha detto Di Maio. "Ai cittadini – ha aggiunto con riferimento alle tensioni nel Movimento – interessa poco del nostro dibattito interno, ma quello che possiamo fare per loro". E rivendica le scelte degli ultimi anni: "Siamo al governo da 20 mesi, abbiamo diritto di essere giudicati alla fine della legislatura, non possono dire avete già fallito". L’ex capo politico dei Cinque Stelle poi attacca il centrodestra: "Oggi la Corte di Cassazione ha autorizzato il referendum sul taglio dei Parlamentari, la verità è che qualcuno si sta preparando a fare qualcosa: qualcuno farà di tutto per andare a votare prima e incassare un numero di parlamentari maggiore rispetto a quelli che vogliamo tagliare".

"È lo stesso motivo – accusa - per cui è caduto il governo ad agosto". "Non è con il taglio dei parlamentari che si cambierà l'Italia, ma bisogna dare un esempio – rilancia - non possiamo dargliela vinta, a maggio dobbiamo arrivare a quel referendum e vincerlo"."Finora – continua Di Maio – abbiamo gestito i soldi degli italiani con la massima responsabilità, nessun altro può dire lo stesso, tutti sono finiti al centro di scandali di corruzione".

E mette le mani avanti sulle sanzioni in arrivo verso i parlamentari morosi. Si parla di almeno cinque espulsioni. "Ci hanno salvato le nostre regole – rivendica - se qualcuno sbaglia lo si mette alla porta perché dobbiamo tutelare la cosa pubblica".

"Disgiungetevi dai partiti tradizionali e votate M5s", è l’appello di Simone Benini. Il riferimento è all’invito agli elettori del candidato di centrosinistra, Stefano Bonaccini, di fare ricorso al voto disgiunto. "Centrodestra e centrosinistra, sono due facce della stessa medaglia, vogliono la sanità privata, non si sono presi cura della nostra aria, del nostro trasporto locale, quindi è ora di cambiare", ha detto ai cronisti.

L’entusiasmo non gli manca. "Puntiamo al 51 per cento", ha risposto ad un giornalista. Realisticamente? "Al 61", ha replicato sorridendo. Domani in programma c’è l’appuntamento di Cesena per la festa che concluderà la campagna elettorale grillina.

La scelta del luogo non è casuale, visto che nella città romagnola dieci anni si celebrò la "Woodstock a 5 Stelle". All'epoca ci furono migliaia di partecipanti. Oggi i numeri si prevedono più ridotti. Sul palco ci saranno volti noti del Movimento. Tra loro anche il reggente Vito Crimi.

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