Confindustria resta scettica: "Nel 2021 solo una ripresina"

La pandemia ha devastato l'ultimo trimestre del 2020 frustrando le speranze di ripresa economica e zavorrando così il 2021. Il profilo "a V" del Pil nel biennio e quindi il recupero sarà meno intenso.

Confindustria resta scettica: "Nel 2021 solo una ripresina"

La pandemia ha devastato l'ultimo trimestre del 2020 frustrando le speranze di ripresa economica e zavorrando così il 2021. Il profilo «a V» del Pil nel biennio e quindi il recupero sarà meno intenso. È quanto emerge dalla Congiuntura flash di Confindustria nella quale si mette in evidenza come i servizi siano di nuovo in rosso, mentre finora regge a fatica l'industria, dove «il settore automotive affronta insieme shock sanitario e salto tecnologico».

I consumi, prosegue il Centro studi della confederazione guidata da Carlo Bonomi «tornano in calo, si riduce l'occupazione, il debito eccessivo delle imprese frena gli investimenti». Ma a preoccupare maggiormente è l'industria automobilistica. Nei primi dieci mesi del 2020 la produzione è crollata in termini annui del 26,4% e nessuno dei sotto-comparti di cui si compone è stato risparmiato: -21,9% la produzione di autoveicoli, - 29,5% quella di carrozzerie, -30,5% quella della componentistica. Ecco perché Confindustria auspica maggiori investimenti nell'innovazione tecnologica delle imprese soprattutto nel campo dell'elettrificazione dei veicoli «per scongiurare che la maggiore domanda attesa di veicoli elettrificati sia intercettata quasi interamente dall'offerta estera, generando un basso ritorno in termini di crescita del Paese».

Altre notizie negative giungono dal Centro studi di Federmeccanica. Nei primi 9 mesi del 2020 la produzione metalmeccanica ha perso il 17,9% rispetto a allo stesso periodo del 2019, nonostante un «parziale recupero» nel terzo trimestre e si prevede un'ulteriore «brusca frenata» a fine anno.

La metalmeccanica nei 9 mesi «è peggiore rispetto all'intero comparto industriale che ha segnato un -14%», ha sottolineato il vicepresidente Federmeccanica Fabio Astori e «il 2020 lascerà cicatrici profonde». Le prospettive sono negative anche per l'occupazione. Il 19% delle imprese pensa di ridurre la forza lavoro nei prossimi sei mesi, mentre il 27% prevede cali di produzione.

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