Conte: "Il governo andrà avanti, ma rivedremo contratto"

Il premier Giuseppe Conte assicura: "Non ci sarà una manovra correttiva. Punteremo su misure per la crescita e sullo sblocca cantieri" e annuncia "la più consistente rivoluzione riformatrice mai concepita dal Dopoguerra ad oggi"

Conte: "Il governo andrà avanti, ma rivedremo contratto"

"Di sicuro non ci sarà una manovra correttiva. Punteremo su misure per la crescita e sullo sblocca cantieri. Dobbiamo solo accelerare. Spingere sulle misure che favoriscono la crescita". A dirlo, in un'intervista a La Stampa, è il premier Giuseppe Conte che annuncia l'arrivo della "più consistente rivoluzione riformatrice mai concepita dal Dopoguerra ad oggi", attraverso le prossime leggi delega e i relativi decreti legislativi che saranno approvati.

Quindi il 2019 potrà essere ancora bellissimo? "Quella è stata una battuta alla fine di un incontro stampa rilasciata a fronte dell'ennesima previsione pessimistica - spiega Conte - Vedo che volete ripropormela in tutte le salse, fate pure. Credo che gli italiani, ed è questo l'importante, abbiano chiaro il grande sforzo che sta facendo il governo". Il premier del governo gialloverde, poi, si è detto sicuro che il risultato delle elezioni regionali in Basilicata (disastroso per il M5S) non inciderà sul governo: "Le competizioni locali non possono condizionare l'esperienza di governo nazionale. Le due cose vanno distinte. Altrimenti bisognerebbe riformulare la squadra di governo ogni mese". Nonostante queste parole di rassicurazione l'esecutivo sembra scricchiolare ma Conte non sembra essere preoccupato: "La dialettica verbale serve anche a rimarcare uno spazio politico. Ma Salvini e Di Maio sono uomini responsabili e non ho motivo di pensare che possano mettere in discussione la prospettiva di proseguire nell'azione di governo a beneficio non di uno specifico bacino di elettori ma di tutti gli italiani". Sullo Ius soli, per ora, non vi sono divisioni:"Non fa parte del programma di governo e non ci sono motivi per inserirlo ora. Se nascono iniziative parlamentari benissimo. Il Parlamento è sovrano. Se dovesse succedere ci confronteremo".

"Una nuova iniziativa legislativa, se non prevista nel contratto originario, può diventare azione di governo solo se condivisa da entrambe le forze di governo. Possiamo aggiungere nuovi obiettivi nel contratto di governo, ma solo se condivisi", aggiunge lasciando intravedere che il contratto di governo subirà delle modifiche.

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