Non dividere, evitare i temi scivolosi, senza scontentare nessuno. Come se il tempo si fosse fermato ai giorni in cui Giuseppe Conte era visto come una sorta di simbolo dell'unità dell'Italia alle prese con la prima ondata del Covid-19. Solo che ora l'avvocato è un leader di partito. E nel «suo» M5s cominciano a mal sopportarne il cerchiobottismo. «Ha sempre paura di essere divisivo», spifferano i grillini. Del resto basta scorrere la sua pagina Facebook per verificare come l'ex premier faccia fatica a indossare l'abito, più sbarazzino, del capo politico. Non è passato inosservato il silenzio sulla tassa di successione proposta dal segretario dem Enrico Letta per finanziare una dote ai diciottenni. Conte ha preferito starsene zitto e buono. Lesto però a congratularsi con i Maneskin per la vittoria all'Eurovision Song Contest.
Procedere con il freno a mano tirato non è solo una questione di inclinazione personale. Si tratta anche della spia di un momento di difficoltà. La lite con Davide Casaleggio finirà a carte bollate. Il rischio è un'ulteriore dilatazione dei tempi della ripartenza. Per non parlare delle comunali di ottobre. Lo schema giallorosso è in alto mare persino a Napoli, l'unica città in cui l'accordo sembrava a portata di mano. Pd e M5s dovrebbero comunque andare insieme, ma quanta fatica. Al momento non c'è un candidato. Il nome su cui puntano dem e stellati è quello del presidente della Camera Roberto Fico. Lui tentenna, forse convinto dal Colle a desistere. In campo le ipotesi degli ex ministri Gaetano Manfredi ed Enzo Amendola. Ma la base del M5s vuole Luigi Di Maio, intenzionato a rimanere alla Farnesina. Mentre a Torino i 5 Stelle potrebbero ancora aprire a un'alleanza, se solo si facesse da parte Stefano Lo Russo, candidato alle primarie, capogruppo Pd in consiglio comunale, acerrimo avversario di Chiara Appendino.
Un altro segnale di nervosismo è la reazione sproporzionata di Conte nei confronti di Lucia Annunziata. L'avvocato ha minacciato querele per una domanda rivolta dalla conduttrice di Mezz'ora in più ad Alessandro Di Battista una settimana fa.
Nel breve passaggio si chiedeva conto a Dibba dell'inchiesta del quotidiano Domani sulle consulenze legali dell'ex premier. Conte ha preteso che Annunziata leggesse per intero una lettera di precisazioni nella puntata di ieri. La conduttrice ha annunciato di voler chiedere un'audizione alla Commissione Vigilanza Rai.
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