Conte "congela" la stangata: "Per ora il ticket non cambia"

Il premier Conte smentisce il ministro Speranza che ha proposto un ticket "progressivo": "Interventi solo nel lungo periodo"

Conte "congela" la stangata: "Per ora il ticket non cambia"

Il premier Conte innesta ancora una volta la retromarcia. Il presidnete del Consiglio assediato dalle polemiche per una manovra che ha il sapore della stangata, annuncia la retromarcia sul fronte del ticket sanitario. Conte smentisce il ministro della Sanità Speranza che chiedeva un ticket progressivo ("Chi ha di più deve pagare di più") e disinnesca il salasso messo in cantiere dai giallorossi. La rimodulazione del ticket sanitario per Conte non è in agenda. Si tratta del secondo passo indietro del governo in poco meno di 24 ore. Solo ieri sera dal Tesoro era arrivata la retromarcia sulla riforma del catasto. Ora Conte depenna anche quella sul ticket. Le parole del premier sono state chiare: "Gli interventi sul super ticket e sul ticket sanitario - spiega infatti il premier a Cagliari - sono programmati non domani mattina ma in un arco di tempo più ampio. Ricordo che il nostro progetto non scade a dicembre ma è da attuare nel corso della legislatura, e anche i tempi degli interventi sono da dosare nel corso dei prossimi mesi e anche degli anni".

Insomma la stangata per il momento viene rinviata. I giallorossi sono in deficit di consensi e una mazzata sulle spese sanitarie potrebbe affossare il governo. Conte deve fare i conti anche con gli alleati della maggioranza che sostengono il suo esecutivo. Matteo Renzi dal salotto della Gruber a Otto e Mezzo non ha usato giri di parole e ha avvertito l'inquilino di palazzo Chigi in modo fin troppo chiaro: "Se dico di stare sereno io non funziona...Basta non aumentare le tasse - aggiunge Renzi- basta si rispetti l'impegno e pare che Conte si sia convinto e quindi bene così". Insomma il leader di Italia Viva ha mandato un messaggio al premier: una manovra tassarola potrebbe portare alla caduta dell'esecutivo. Intanto in questo quadro va anche sottolineato che gli italiani non solo fanno i conti con la pressione fiscale alle stelle, ma devono anche aprire il portafoglio per pagare i rincari sulle bollette.

E su questo punto è intervenuto il ministro allo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli: "Il Ministero dello sviluppo economico promuoverà una serie di azioni finalizzate alla riduzione dei costi fissi delle bollette". Per ora si tratta di promesse. Poi tocca ai fatti. E la legge di Bilancio potrebbe avere esiti imprevedibili...

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