Dagli italiani, soprattutto nelle grandi città, è arrivata una risposta chiarissima: è finita l'era d'oro del Movimento 5 Stelle. Una situazione che certifica come la leadership di Giuseppe Conte non sia così salvifica come in molti vorrebbero far credere. Le elezioni Amministrative non hanno fornito un quadro positivo per i grillini, che perdono Roma e Torino amministrate da Virginia Raggi e Chiara Appendino. A ciò si aggiunge il flop registrato a Milano, con la lista pentastellata che avrebbe racimolato un misero 3% in un testa a testa con l'ex Gianluigi Paragone di Italexit.
Conte già si giustifica
Eppure per il presidente del M5S è presto per tirare le somme. La realtà dei fatti però è diversa: questo rappresenta il primo passo falso della nuova era Conte, con il Movimento che ha totalizzato percentuali basse in molti territori e nelle alleanze con il centrosinistra non ha sempre assunto un peso determinante per la vittoria della coalizione. Insomma, i pentastellati rischiano di apparire ininfluenti.
Tuttavia per l'ex premier questo non è il momento di affrettarsi in conclusioni catastrofiche perché lo reputa il periodo "della semina, l'inizio di un nuovo corso". Conte ha ribadito dunque che il nuovo corso si è insediato poco prima che si depositassero le liste e perciò "non ha potuto dispiegare tutte le sue potenzialità". Tradotto: i 5 Stelle sono pronti a mostrare la loro forza, ma bisognerà attendere ancora.
Pronti gli inciuci
Domenica 17 e lunedì 18 ottobre si terranno i ballottaggi. Per quanto riguarda le principali città italiane, si andrà al secondo turno a Roma (Enrico Michetti e Roberto Gualtieri), a Torino (Stefano Lo Russo e Paolo Damilano) e a Trieste (Roberto Dipiazza e Francesco Russo). Tre città in cui il Movimento ha presentato candidati autonomi e quindi sarà chiamato a valutare la possibilità di rinsaldare l'asse giallorosso e fornire il sostegno ai candidati della sinistra.
In tal senso Conte, intervistato ai microfoni dello speciale elezioni di Rai 1, ha sottolineato di nuovo come gli elettori non vadano trattati come dei "pacchi postali" da spostare in base alle indicazioni fornite dai partiti.
Ovviamente il presidente grillino ha fatto notare che non ci può essere affinità con il centrodestra: la linea è quella di aspettare che si consolidino i dati per poi valutare "se ci sono le condizioni perché prosegui un dialogo". Una cosa però è certa. "Non potremo avere nessuna suggestione per le forze di destra. Per il resto valuteremo nei prossimi giorni", ha assicurato Conte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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