Magari non sarà un banchetto improvvisato davanti Palazzo Chigi, forse sarà una lettura solenne dello Statuto in diretta web dalla nuova sede grillina a due passi dal Parlamento. Di sicuro, spiegano i parlamentari M5s, «sarà un evento alla Rocco». Che è Casalino, ancora lui. Il portavoce che da Chigi ha pilotato la comunicazione di Giuseppe Conte durante la prima ondata della pandemia a colpi di dirette Facebook e conferenze stampa a reti unificate. Intorno all'esordio pubblico dell'ex avvocato del popolo italiano nel ruolo di leader dei Cinque Stelle aleggia il mistero. «Noi scopriamo quello che succede attraverso i post di Conte sui social, siamo tagliati fuori da tutto», sbotta con Il Giornale un parlamentare di lungo corso. La presentazione ufficiale dello Statuto e della Carta dei Valori dovrebbe slittare al weekend della prossima settimana, circola la data di venerdì 18. Dopo il voto online, ci sarà un evento di piazza per celebrare l'incoronazione del nuovo capo politico. Ma la nebbia sul debutto del M5s contiano non è dovuta soltanto all'hype che vuole creare Casalino, ci sono anche problemi più concreti. Prima di tutto i soldi. Come riportato da questo quotidiano già nelle scorse settimane, i progetti magniloquenti di Conte si scontrano con la realtà delle casse pentastellate. Pressoché vuote. Così mentre latitano i versamenti mensili del forfettario di mille euro da parte dei parlamentari, il neo-leader ha intenzione di convincere Beppe Grillo a sdoganare il 2x1000 per finanziare il partito.
Perciò Casalino è stato messo a libro paga del gruppo alla Camera. Un passaggio che sta agitando un po' tutti i deputati e soprattutto gli altri componenti dello staff di Montecitorio, in primis il capo-comunicazione Andrea Cottone, ex portavoce di Alfonso Bonafede. Rocco ufficialmente avrà il ruolo di responsabile per i rapporti radio-Tv, eppure va da sé che il suo peso politico ed economico sarà molto importante. «Casalino si muove più come un politico che come un professionista, sarà difficile integrarlo con lo staff della Camera, che viene da una scuola diversa e ha sviluppato un approccio differente», spiega una fonte parlamentare. Per non parlare dello stipendio, il cui ammontare potrebbe provocare un vero e proprio ammutinamento degli altri comunicatori di Montecitorio. Bersagliato dai parlamentari che non lo vogliono tra i piedi, Casalino è impegnato a fondo nel restyling dell'immagine dell'azzimato giurista della provincia di Foggia. Non a caso, Conte si è fatto vedere con un'insolita maglietta scura durante l'intervista via Zoom di domenica con il Corriere della Sera. Immagine poi finita in pagina a corredo del colloquio. Sarà un Conte più descamisado, pronto fin da subito a creare problemi a Mario Draghi sulla riforma della giustizia.
E però i gruppi parlamentari scalpitano. Le voci di una deroga al secondo mandato solo per pochi big infiammano capannelli e chat. Dal suo studio Conte ha già cominciato a pensare alla fisionomia che dovranno avere le liste del M5s alle prossime elezioni politiche, nel 2022 o nel 2023. I superstiti tra gli attuali eletti saranno pochissimi. Intanto è partito il risiko per la segreteria che affiancherà il leader. Lui propende per un «metodo-Letta», con la precedenza alle donne. L'europarlamentare Dino Giarrusso, parlando con l'Adnkronos, avverte: «Mi auguro che la segreteria nazionale possa essere votata, almeno in parte, sulla nuova piattaforma».
E l'ex ministro Vincenzo Spadafora, in un'intervista all'Huffington Post, non le manda a dire: «Finora ha deciso tutto Conte, del nuovo M5s non sappiamo nulla». Per quanto riguarda la società che fornirà i servizi di e-voting, si parla della torinese Avventura Urbana. Il trattamento dei dati invece sarà affidato alla Corporate Advisors di Roma e alla Isa di Viterbo.
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