Cori contro il governo, contro i partiti, contro i poliziotti. Una folla senza mascherina ieri ha partecipato alla prima manifestazione contro il green pass di questa settimana.
Circa duecento persone, cittadini comuni, ristoratori e gestori di «IoApro», si sono dati appuntamento alle 15 a piazza del Popolo. Avevano scelto piazza Montecitorio per far sentire la loro voce, ma la Questura di Roma ha negato il consenso per evitare assembramenti. Aveva autorizzato invece un sit-in, che già dall'inizio si sapeva sarebbe divenuto marcia. Presente anche un gruppo di esponenti di Forza Nuova, che hanno voluto contestare l'obbligatorietà dell'utilizzo del certificato verde che scatterà il prossimo 6 agosto in bar, ristoranti, cinema, piscine, palestre e altri eventi al chiuso.
«Salvini ci hai tradito», «Draghi vaffan...» si legge sui cartelloni. Attacchi anche a Bassetti e Burioni. «I politici fanno schifo, vogliono rovinare questo Paese - gridano in molti - Con il green pass siamo cittadini pro-tempore. È una misura ipocrita perché non hanno avuto il coraggio di imporre l'obbligo. Trasformano i poliziotti in dei kapò costretti a controllarci. Non siamo più un Paese libero». «Siamo l'ultimo argine alla dittatura. Quando la legge diventa ingiustizia la resistenza diventa un dovere. Giù le mani dai bambini», urlano dai gazebo.
Proprio forze dell'ordine e giornalisti sono finiti nel mirino della protesta. I secondi sono stati più volte spintonati e un cameraman è stato aggredito. Poi i cori contro il cordone delle forze dell'ordine, che è riuscito a impedire alla folla giunta a piazza di Spagna di proseguire verso Montecitorio. Ci sono stati attimi di tensione, poi rientrati, quando i No Pass sono arrivati sulla scalinata di Trinità dei Monti, sperando di superarla per arrivare a piazza Montecitorio.
«Ci siamo e ci saremo: saremo vicini a tutti i lavoratori che perderanno il loro posto di lavoro per colpa di un governo venduto che ha instaurato una dittatura sanitaria, viva la libertà - ribadiscono i promotori di IoApro - Nei bar, nei ristoranti, in tutti locali faremo entrare i nostri clienti perché sono persone che conosciamo da anni e non chiederemo loro se hanno il green pass. E ora di scendere in piazza e di reagire». «A prendere decisioni come il green pass deve essere il popolo - ha detto dal palco Momi El Hawi, ristoratore fiorentino, uno dei leader della protesta - dovrebbe prendere queste decisioni chi lavora dalla mattina alla sera e che ha famiglia. Le persone che prendono queste decisioni, invece, non hanno la fame e la sofferenza. Mettiamo da parte i dissapori sulla piazza a destra o a sinistra, questa non è più una battaglia sanitaria ma ideologica, di principi. Se hai un'opinione fuori dal coro sei fuori senza mezzi termini».
E oggi si replica. A piazza del Popolo alle 20 ci dovrebbe essere anche l'ex Front national Florian Philippot, guida della protesta contro il pass sanitario introdotto da Emmanuel Macron, insieme ai manifestanti radunati dal Comitato libera scelta.
E proprio nell'area NoVax e No Pass potrebbero nascondersi i vandali che hanno ricoperto di scritte offensive il murale dedicato al generale Francesco Paolo Figliuolo realizzato a Vivaro (Pordenone) sulla facciata di una casa.
Il disegno, a colori e alto alcuni metri, era stato realizzato ad aprile, poco prima della visita del commissario straordinario all'emergenza Covid-19 in Friuli e raffigura il generale Figliuolo in tuta mimetica con cappello da alpino e mascherina che tiene in braccio l'Italia. Su quanto avvenuto indagano i carabinieri.
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