"Fin dall'ìnizio ho scelto la linea dela trasparenza e di non minimizzare. È la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal dopoguerra". Al termine dell'ennesima drammatica giornata segnata da un'ulteriore impennata di contagi (4.821 in più per un totale di 42.681 positivi) e di decessi (793 in più per un totale di 4.825 morti), il premier Giuseppe Conte vara un'ulteriore stretta nel tentativo di contenere l'epidemia da coronavirus. Scatta, infatti, la chiusura in tutta Italia di tutte le attività produttive non strettamente necessarie. "Le misure già adottate richiedono tempo, dobbiamo resistere", ha intimato il presidente del Consiglio rinnovando l'invito a"rispettare le regole". Un invito che vale per tutti, nessuno escluso.
La stretta del governo
Un "ulteriore passo" nella lotta a Covid-19. Lo ha chiamato così Conte che, al termine di una giornata difficile, ha optato per un'altra stretta. Il docreto dovrebbe essere pubblicato domani ma intanto il premier ne ha illustrato il contenuto in una dichiarazione che arriva a tarda sera dopo l'insistente pressing di sindacati, governatori di Regioni, sindaci e opposizioni. E così, dopo la chiusura totale decisa in Lombardia dal presidente Attilio Fontana, anche il governo va nella stessa decisione. Tutte le attività non strettamente essenziali dovranno chiudere. L'obiettivo è ridurre ulteriormente il numero delle persone in giro per il Paese. Una "decisione non facile" presa insieme ai ministri e ai capi delegazione della maggioranza dopo l'incontro con le parti sociali.
La sospensione annunciata da Conte durerà fino al 3 aprile. "È un sacrificio necessario per sconfiggere il Covid-19 e salvare vite umane", ha twittato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, dopo la conferenza stampa. Sulla base del nuovo decreto, rimarranno aperti i servizi postali, assicurativi e finanziari e non ci sarà alcuna chiusura straordinaria nel settore dei trasporti. Ma soprattutto tutti i supermercati continueranno a operare in tutte le città del Paese. Da qui l'invito del premier "alla calma" e a evitare assolutamente "la rincorsa agli acquisti".
"Il motore dell'Italia rallenta ma non si ferma". Ad oggi l'obiettivo di Conte è di intervenire sulla curva dei contagi che deve smettere di crescere quanto prima. "La morte dei nostri concittadini è un dolore che si rinnova, non si tratta di semplici numeri", ha spiegato il premier chiedendo ai cittadini di non rinunciare "alla speranza e al futuro". "Lo Stato c'è - è la promessa fatta - uniti ce la faremo". Per quanto riguarda la terribile crisi economica, che l'epidemia sta generando in tutto il Paese, ha promesso "misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa". "Mai come ora - ha concluso il premier - la nostra comunità deve stringersi più forte, come una catena, a protezione del bene più importante, la salute. Se dovesse cedere anche un solo anello di questa catena la barriera di protezione verrebbe meno".
"Si è perso troppo tempo"
Le opposizioni hanno accolto con soddisfazioni le misure decise in serata dal governo. Ma dalla Lega a Forza Italia in molti lamentano che si è perso troppo tempo prima di chiudere le attività produttive non necessarie. "Meglio tardi che mai - ha detto Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia - Conte si è mosso in ritardo, ma non è il momento delle polemiche". Per Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) questa perdita di tempo ha fatto perdere anche "risorse e credibilità" all'intero Paese.
"Ora andiamo avanti con le altre richieste", ha commentato il leader del Carroccio, Matteo Salvini, chiedendo "mascherine e protezioni per tutti, anno bianco di pace fiscale per imprese e lavoratori per tutto il 2020 e riapertura del Parlamento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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