Una card per dimostrare il proprio stato di vaccinato al Covid-19. È questa l’idea lanciata nel corso della consueta diretta Facebook del venerdì dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, per contrastare la diffusione del coronavirus.
Il piano sembra già in fase avanzata. De Luca, infatti, ha anche mostrato alla telecamera un fac-simile della tessera. "Speriamo così di incentivare ulteriormente le persone a vaccinarsi", ha affermato il governatore. Il documento sarà consegnato a tutti i cittadini che avranno fatto il vaccino dopo il richiamo, almeno per il farmaco che lo richiede. In Campania la campagna di vaccinazione dovrebbe completarsi tra novembre e dicembre. "Dobbiamo somministrare 4 milioni e 200mila vaccini per avere un risultato apprezzabile, siccome con i vaccini attuali dobbiamo fare il richiamo, vuol dire che dobbiamo fare 8 milioni e 400mila vaccini, uno sforzo gigantesco che richiederà in Campania capacità e tenacia assoluta", ha spiegato ancora il governatore che poi ha sottolineato come ci sia la necessità, per rispettare la tabella di marcia. di raddoppiare il numero giornaliero di persone a cui viene somministrato il farmaco. "Se noi arriviamo a 6oomila al mese e se non ci saranno intoppi, per novembre-dicembre dovremmo completare la campagna di vaccinazione e con il personale che abbiamo, in merito ho già fatto un passaggio con Arcuri, dobbiamo fare un miracolo. Sarà una sfida terribile per tutto il 2021".
Quello di attendere il proprio turno per la prima dose di vaccino è un problema che non riguarda De Luca. Lo scorso 27 dicembre, infatti, il governatore si è presentato all'ospedale Cotugno e si è fatto inoculare la prima dose del vaccino Pfizer-Biontech contro il Covid19. Un gesto che ha scatenato un mare di polemiche.
Oggi De Luca è tornato sulla vicenda attaccando i suoi accusatori. "Sciacallo chi mi ha accusato di aver fatto il vaccino, ho ritenuto giusto dare l'esempio. Ho fatto come Biden e Netanyahu". È vero che i due politici citati dallo "sceriffo" hanno potuto vaccinarsi ma in Italia ci sono regole diverse. Il protocollo prevede che in questa prima fase il farmaco venga somministrato esclusivamente al personale sanitario e medico degli ospedali e ai soggetti che rientrano tra le categorie a maggior rischio, come gli ospiti delle case di riposo.
Sul governatore erano piovute tantissime critiche da ogni schieramento politico. Ma anche la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, aveva attaccato il governatore. "Come ha potuto saltare la fila bisogna chiederlo a lui. Faccio notare che le indicazioni sulle priorità che il ministero ha dato erano distanti da questo", aveva spiegato la sottosegretaria alla Salute ad Agorà su Rai 3. "Noi abbiamo dato indicazioni sulle priorità dei target da vaccinare - ha proseguito - e tra le priorità c'erano i medici, gli operatori sanitari e gli anziani delle Rsa". La Zampa aveva anche affermato che "De Luca non ha certamente rispettato i criteri che erano stati indicati da noi. Devo dire che non è la prima volta che il presidente De Luca non rispetta le indicazioni, oppure ritiene che le indicazioni che vengono fornite dal governo non siano di suo gradimento".
Il governatore oggi ha provato a scherzarci su. "Ho fatto da cavia per la prima somministrazione, non mi è successo niente, tranne un po' di stordimento. Posso dirlo, soprattutto ai più anziani. Non succede niente. Se con il richiamo dovessi andarmene al Creatore, avrete motivo per essere prudenti, se come spero rimarrò in questa valle di lacrime a calpestare prati fioriti allora potete farvi il vaccino", è stata la battuta un po' macabra del governatore. Quanto alle critiche sulla sua vaccinazione, De Luca ha aggiunto: "L'Italia ha una materia prima della quale è unico produttore al mondo, è la demagogia che non manca mai".
Il governatore non ha risparmiato critiche all’esecutivo per come sta gestendo questa fase di emergenza. "Non condivido la linea del governo che resta la linea delle mezze misure che servono a produrre due risultati: prolungare l’epidemia e mandare l’Italia al manicomio, cittadini e categorie economiche". De Luca ha suggerito quindi di adottare "misure semplici che valgono per tutta Italia, all’insegna della prudenza, fino a fine gennaio". Per questo, la soluzione proposta dallo "sceriffo" sarebbe quella di assegnare "un unico colore a tutta Italia, zona arancione, a eccezione di quelle Regioni che sono zona rossae tenendo presente che siamo circondati da Paesi europei rovinati". "Una deroga — ha chiarito — ci può essere per le regioni che sono in condizioni pesanti, e allora facciamo zona rossa. Non si capisce bene perché alcune regioni siano state tenute sempre in zona gialla e oggi pagano scelte sbagliate".
Per quanto riguarda la Campania De Luca ha spiegato che è stato deciso di fare la verifica epidemiologica entro il mese di gennaio come "atto di responsabilità" in quanto si rende necessario "verificare cosa è successo tra Natale e Capodanno. Dopo prenderemo le decisioni definitive".
Ma Giorgia Meloni non ci sta alle parole dello sceriffo. "Il presidente della Regione Campania De Luca accusa di sciacallaggio e demagogia chi, come noi, ha posto una domanda semplice ma rimasta senza risposta: perché un Presidente di Regione ha avuto la possibilità di essere vaccinato nella fase della campagna di profilassi in cui la priorità è stata assegnata ad operatori sanitari, anziani ospiti delle Rsa, categorie fragili? È dal "Vaccine Day" del 27 dicembre che FdI lo chiede a Conte, Speranza e Arcuri ma nessuno si è degnato di rispondere. E oggi dobbiamo anche sentirci dire da De Luca, nella sua solita diretta Facebook, che lui si è vaccinato perché lo hanno fatto il presidente Usa Biden e il primo ministro israeliano Netanyahu.
È questa la ragione per cui De Luca è passato avanti e ha ricevuto una dose del vaccino prima delle categorie individuate dal Governo? Vogliamo una risposta ufficiale perché gli italiani pretendono chiarezza", ha detto la leader di FdI.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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