Dopo settimane di rinvii, il viceministro per la Giustizia, Enrico Costa, ha finalmente presentato oggi l’atteso emendamento del Governo sul falso in bilancio al ddl anticorruzione all’esame della commissione Giustizia del Senato. Non è mancato un incidente di percorso: all’arrivo di Costa, i parlamentari del Pd risultavano assenti e il presidente della commissione Francesco Nitto Palma ha deciso di sospendere la seduta per mancanza del numero legale. Costa ha dunque aspettato la ripresa della seduta per depositare formalmente l’emendamento ed è stato raggiunto dal Guardasigilli Andrea Orlando.
Renzi ha subito twittato: "Contro corruzione proposte governo: pene aumentate e prescrizione raddoppiata. E l’Autorità oggi è legge con presidente Cantone".
Le modifiche si dovrebbero concentrare su due aspetti: per le omissioni penalmente rilevanti si sostituisce alla nozione di "informazioni" quella sui "fatti materiali rilevanti". Per le società non quotate si chiarisce che la possibilità di archiviazione per tenuità del fatto si applicherà a tutte e non solo a quelle al di sotto dei limiti di fallibilità; per queste ultime è invece previsto un limitato ritorno della procedibilità a querela (per il resto del tutto cancellata).
Resta dunque la pena della reclusione da 3 a 8 anni per le società quotate che commettono il reato di falso in bilancio esponendo consapevolmente nei bilanci e nelle comunicazioni sociali «fatti materiali rilevanti» non rispondenti al vero. Le società non quotate per gli stessi fatti vengono punite con la pena che va da 1 a 5 anni.
Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha esultato per
l’arrivo della proposta dell’Esecutivo che dovrebbe sbloccare l’iter del disegno di legge: "C’è una buona notizia. Alleluja, alleluja! Il famoso emendamento sul falso in bilancio è arrivato e questa è una novità importante".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.