Enrico Letta probabilmente non si è reso conto nell'immediato del cul de sac in cui si è andato a infilare candidando Andrea Crisanti in una lista blindata sotto le insegne del Pd. Il microbiologo "esperto di zanzare", come è stato più volte definito, ha candidamente ammesso nelle ultime ore di avere in tasca da anni la tessera di partito del Pd, presa nel collegio di Londra. Un elemento mai emerso durante i due anni in cui lo scienziato si è presentato in tv chiedendo lockdown anche quando non c'erano, a detta di altri suoi illustri colleghi, evidenze per attuarli. E non è emerso nemmeno quando Andrea Crisanti è stato scelto per una perizia, redatta in 90 pagine dallo scienziato con oltre diecimila di allegati, che potrebbe risultare decisiva negli esiti dell'inchiesta della procura di Bergamo sulla gestione delle prime fasi del virus ed, eventualmente, indurre i pm a iscrivere nel registro degli indagati alcuni esponenti del Pd.
Ed è proprio sui morti di Covid che Andrea Crisanti sta improntando la sua campagna elettorale, come dimostra l'infelice frase dello scienziato sui decessi durante la pandemia. Puntando il dito contro Matteo Salvini, Crisanti ha dichiarato: "Se fossimo stati nelle sue mani ora ci sarebbero 300mila vittime di Covid al posto di 140mila e oggi saremmo allineati con Putin". Frasi che non hanno nessun fondamento e che spingono ancora più in basso la campagna elettorale strutturata dal Partito democratico, arrivato a utilizzare le vittime della pandemia. E lo stesso argomento, per racimolare qualche voto è stato cavalcato anche da Enrico Letta, che ha proseguito lo sciacallaggio sul dramma del Covid: "La gragnola di reazioni alla candidatura Crisanti chiarisce che a destra prevale la cultura No Vax. Ha ragione Crisanti, se avessero governato Salvini e Meloni nel 2020 quante migliaia di decessi in più avremmo avuto? Ce li ricordiamo gli aprire, aprire, aprire".
Ma al di là della bassezza del tema dei morti in pandemia per raccogliere qualche voto, la candidatura di Andrea Crisanti con il Partito democratico rischia di essere un boomerang per Enrico Letta, che nonostante si trinceri dietro la candidatura del professore, in realtà non ha voluto votare la commissione d'inchiesta invocata per fare luce su quanto accaduto durante la pandemia. "Perché non hai voluto votare la commissione d'inchiesta sul Covid proposta da Italia Viva?", gli chiede l'esponente di Iv Francesco Bonifazi. Una domanda fatta anche da Matteo Renzi: "Se proprio vuole chiarezza sul Covid... Letta, vota la commissione d'inchiesta a cui noi abbiamo votato sì e voi no. Basta polemiche, confrontiamoci sui fatti". Con la candidatura di Andrea Crisanti, Enrico Letta pensava di essersi posto in una posizione di superiorità ma rischia che questa mossa gli si ritorca contro.
"I meriti della candidatura Crisanti. Ognuno dice cosa pensa veramente della più grande tragedia degli ultimi tempi", ha scritto su Twitter. Solo che, con i fatti (e i non fatti) lui sembra dire il contrario di quel che dice.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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