È un Pd sempre più a 5 stelle quello di Enrico Letta, che ora vuole anche copiare i metodi di quelli che spera continuino a essere i suoi alleati. Lo spiega bene Marco Antonellis su Italia Oggi, dove il giornalista si sofferma sulla nuova strategia pensata dal segretario del Partito democratico per tenere a bada le tante correnti che agitano il suo partito e ne minano la stabilità. Le Agorà verranno lanciate in grande stile alla prossima festa dell'Unità di Bologna e saranno uno strumento utile anche per testare gli umori della piazza dem.
Ma è inevitabile che quando si parla di piattaforma per interagire con la base elettorale il pensiero vada al Movimento 5 stelle e a Gianroberto Casaleggio, dalla cui mente è nata la piattaforma Rousseau, da cui tutto è partito. Ma la domanda che si pone Antonellis è: "Perché Enrico Letta ha bisogno delle Agorà per rafforzarsi?". Il segretario dem è arrivato in gran stile qualche mese fa per sostituire il dimissionario Nicola Zingaretti, fatto fuori proprio dalle correnti che l'uomo venuto da Parigi puntava a sradicare. Eppure, all'alba dell'autunno, con un'estate e una primavera già trascorse, Enrico Letta non sembra ancora essere riuscito nel suo intento. "La segreteria di Letta è percepita come debole un po' da tutti, contraddistinta da una strategia parlamentare a tratti zigzagante (basti pensare al ddl Zan e allo Ius soli) ma posizionata con sempre maggior convinzione a sinistra, vedi anche il matrimonio consumato con le sardine", scrive Antonellis.
E così con le Agorà, Letta vuole chiudere i conti con gli ultimi baluardi renziani che ancora militano del Pd e funzionano da cavallo di Troia all'interno del partito ma, allo stesso tempo, vuole provare a non concedere il Congresso. Un obiettivo fondamentale per la sua segreteria, soprattutto nel caso in cui non dovessero andare bene le elezioni amministrative del prossimo ottobre. Un target molto ambizioso per lui, che non sarà certamente semplice da raggiungere, visto che i suoi "nemici" interni non sembrano intenzionati a lasciare campo libero.
"I più alti in grado tra gli esponenti di Base Riformista stanno pensando ad un appello degli amministratori, all'inizio del nuovo anno. Tradotto significa una richiesta firmata dai governatori (Giani, De Luca) e dai sindaci (Gori, Nardella, De Caro) per chiedere il congresso del Pd e la disponibilità di Stefano Bonaccini a candidarsi", scrive Marco Antonellis.
La discesa in campo del governatore dell'Emila Romagna potrebbe portare non pochi grattacapi a Enrico Letta, impegnato a ostacolare in tutti i modi questa eventualità. E sarà questo il vero duello dei prossimi mesi in casa Pd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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