Antonio Tajani è scatenatissimo sul palco della mostra d'Oltremare di Napoli nella giornata conclusiva della convention di Forza Italia. Il vicecoordinatore azzurro si infervora quando ricorda alla sinistra il passato filo-sovietico. E poi, nell'accogliere l'arrivo attesissimo a Napoli del presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, non rinuncia a lanciare una frecciatina: «Sta salendo le scale la presidente Casellati ad ennesima dimostrazione che siamo uniti, ma non ci facciamo spaventare dalle chiacchiere e dai pettegolezzi».
Nel finale si concede un duetto canoro con il presidente Berlusconi sulle note dell'inno di Forza Italia. I big azzurri mostrano muscoli e compattezza nella convention napoletana. Il capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini, applauditissima e in versione capo ultras, sventola il trofeo: la vittoria in commissione Esteri con l'elezione di Stefania Craxi. Dal palco di Napoli, Bernini si concede qualche battuta rigorosamente in dialetto partenopeo: «Siamo molto orgogliosi di quello che stanno facendo i nostri parlamentari. Quello che stiamo facendo adesso in Senato e alla Camera non è un lavoro facile. Stare in questo governo per i nostri ministri non è facile, ci siamo per senso di responsabilità e questa è la creanza di Silvio Berlusconi, la sua capacità di stare al mondo, la sua cazzimma come dite a Napoli».
Alla figlia d'arte di Bettino Craxi la platea azzurra di Napoli concede la parola prima dell'intervento di Silvio Berlusconi: «Ogni tanto la storia si prende qualche rivincita. Devo ringraziare il grande popolo di Forza Italia e tutti i colleghi che mi hanno sostenuto e gioito con me, e anche i colleghi dell'intero centrodestra. Sono stati tutti leali nel condurre una battaglia»,- ringrazia dal palco Craxi. Andando subito al cuore della questione ucraina: «Da Berlusconi sono arrivate parole di grande realismo e di grande concretezza. Ha dato voce a quello che pensano gli italiani, ha dato forza alle tesi di FI. Sostegno fattivo al popolo ucraino. Il piano dell'Italia per la pace ha un elemento innovativo, la commissione di facilitatori. Naturalmente la pace sarà quella che vorrà il popolo ucraino nella piena autodeterminazione dei popoli, ma non si può pensare di parlare di pace senza portare al tavolo della trattativa Putin». E avverte: «Credo che nella politica estera si debbano riconoscere tutti i cittadini italiani, tutte le forze politiche. Non può essere usata strumentalmente per polemiche di bassa lega ed elettorale».
Il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ricorda il trentennale della strage di Capaci: «Le norme anti mafia dei governi Berlusconi sono ancora oggi fondamentali: la battaglia contro le mafie passa dalla bandiera di Forza Italia. Una battaglia che non può prescindere dalla cultura: dobbiamo insegnare ai bambini, fin dai primi anni di vita, a respingere le tentazioni dell'illecito». Poco dopo le 13 Berlusconi conclude il suo intervento. Il capogruppo Bernini si intrattiene con i militanti per i selfie. La sala si svuota. Ma la pattuglia azzurra si concede ancora qualche ora in città.
Berlusconi riunisce a pranzo nel ristorante del Grand Hotel Santa Lucia sul lungomare di Napoli i vertici del partito, dal vice Antonio Tajani alla senatrice Licia Ronzulli e i capigruppo. Pranzo leggero. Ma carico di entusiasmo.
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