Energia, gli italiani poco preparati: cosa dice il sondaggio

Il gap tra gli under 35 e gli over 55 in merito ai temi energetici è molto ampio: questo è quanto emerge dalla ricerca condotta da Swg

Energia, gli italiani poco preparati: cosa dice il sondaggio

I temi energetici sono al centro della campagna elettorale ma gli italiani non sembrano preparati ai temi legati alla transizione energetica. È quanto emerge da una ricerca Swg, secondo la quale l'88% degli italiani crede che l'Italia abbia mancato gli obiettivi di transizione fissati dalla Ue, mentre siamo stati tra i primi a raggiungerli, nel 2014, superandoli ampiamente. Il 76% non sa che l'Italia è leader di efficienza energetica in Europa. Ci sono diverse incongruenze tra la percezione e la realtà perché, per esempio, un terzo è convinto che siamo fermi sotto al 10% di produzione elettrica da rinnovabili, meno di quanta ne producevamo agli inizi del Novecento, e solo un 10% risponde con una stima che si avvicina al valore corretto. Infatti, oggi l'Italia produce circa il 35% dell'energia elettrica da rinnovabili.

I risultati indicano che l'attuale discussione politica si fonda su preconcetti, soprattutto tra gli elettori over 55. E sono sbagliate anche le percezioni sui rendimenti dei pannelli solari: il 61% sottostima i progressi delle tecnologie fotovoltaiche e crede che per raggiungere gli obiettivi di transizione del 2030 occorra coprire una superficie pari al 40% delle aree costruite del Paese. Mentre, in realtà, basterebbe il 4% della superficie edificata, dieci volte meno. Gli italiani, invece, risultano meglio informati gli italiani riguardo al costo comparato delle varie tecnologie di generazione elettrica: il 40% individua correttamente nel fotovoltaico la fonte più economica per produrre un chilowattora di elettricità (e questo senza contare l'impennata dei prezzi degli idrocarburi del 2022).

Ciò che influisce maggiormente sulle diverse percezioni è quella dell'età. I nativi rinnovabili, ossia gli under 35, hanno percezioni più allineate alla realtà tecnologica di oggi.

La fascia d'età che nelle risposte si discosta di più dai dati reali è quella degli ultra 55 (quella che esprime più votanti), cresciuti nell'epoca d'oro delle tecnologie fossili, in un prevedibile fenomeno di 'inerzia cognitiva'. Costituiscono la categoria che conosce meno le tecnologie rinnovabili, che ne sottostima di più i rendimenti, ne sovrastima i costi e che è meno al corrente dello stato di avanzamento della transizione energetica.

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