La Cucchi spara sul generale Nistri: "Da lui niente scuse, solo sproloqui"

Il ministro Trenta non ci sta: «Ero presente, non è andata così»

La Cucchi spara sul generale Nistri: "Da lui niente scuse, solo sproloqui"

È stata scelta Donna D 2017 per le sue battaglie tese ad arrivare alla verità sulla morte del fratello. Fino ad oggi Ilaria Cucchi si è battuta come un leone, ma non si capisce perché continui a farlo anche adesso che le istituzioni le hanno porto la mano.

I maligni dicono che voglia scendere in politica, ma lei smentisce. Eppure le accuse al generale dell'Arma dei carabinieri, Giovanni Nistri, lascerebbero pensare il contrario. Ieri mattina il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, incontrando gli studenti a Ostia, aveva spiegato che l'incontro tra Ilaria e il generale era stato «molto bello anche perché è una di quelle questioni divisive su cui dobbiamo esprimere la nostra unità». Ma forse quel segnale di distensione la sorella del geometra non lo ha colto. «Dal generale Nistri mi sarei aspettata non dico delle scuse, perché avrebbe potuto essere per lui troppo imbarazzante - ha dichiarato ieri - ma certo non 45 minuti di sproloquio contro Casamassima, Rosati e Tedesco, come a dire, ho pensato, che gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel mio processo non sono degni di continuare ad indossare la divisa che io amo e rispetto». «In un processo dove stanno emergendo gravissime responsabilità - ha aggiunto - siamo sicuri che vi sia proprio adesso una insopprimibile esigenza di punire proprio coloro che hanno parlato?».

Una polemica sulla quale è stata nuovamente costretta a intervenite la Trenta, smentendo Ilaria Cucchi: «Il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Giovanni Nistri non ha portato avanti alcun sproloquio e non ha manifestato nei confronti di nessuno pregiudizi punitivi. Ero presente, se lo avesse fatto sarei intervenuta!». Intanto si va verso la «sospensione precauzionale dall'impiego» per Francesco Tedesco, Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, rinviati a giudizio per omicidio preterintenzionale.

Ieri, poi, il pm Giovanni Musarò ha ascoltato per 7 ore il luogotenente Massimiliano Colombo, comandante della stazione Tor Sapienza, indagato per falso ideologico, per dipanare la matassa delle presunte bugie dette da alcuni esponenti dell'Arma e la catena di comando che ha portato a quelle falsità. E l'VIII municipio vuole dedicare un luogo alla memoria di Stefano Cucchi.

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