Dalle tinte "polverose" agli hippy 2.0. Ecco l'uomo 2022 e la sua nuova eleganza

I nuovi colori di Cucinelli (ma sempre pieni di grigio e beige), il dandismo di Fendi, la coperta-cappotto di Dsquared2: e arriva anche lo stile no gender di Federico Cina

Dalle tinte "polverose" agli hippy 2.0. Ecco l'uomo 2022 e la sua nuova eleganza

Ci sono due scuole di pensiero tra gli stilisti che in questi giorni stanno presentando le collezioni uomo del prossimo inverno sulle passerelle di Milano. I più saggi (Cucinelli, Fendi ed Eleventy) puntano alle convergenze parallele tra unicità e praticità. Gli altri guardano ai giovani perché é nel DNA del marchio (DSquared2), perché è più facile farlo (Dolce & Gabbana) perché lo sono a loro volta (Federico Cina e Andrea Incontri). Il risultato è interessante perché alla fine tutti cercano la stessa cosa: quella libertà di vita e pensiero che il Covid ci sta sottraendo.

Da Cucinelli i capi sono quasi mezza taglia in più e hanno colori insoliti ma pieni di grigio e beige: le tinte del classico. In questo modo l'arancio-carota, il rosso-melograno, l'azzurro-fiornaliso e i toni del verde dall'eucalipto al lime sembrano fondersi in una nuova realtà che prevede materiali sportivi come il velluto mille righe (nome in codice Corduroy) con una seria percentuale di cashmere. Lo stesso succede con le fantasie come il Principe di Galles sui completi da business man o la spina di pesce laserata sullo shearling di un giubbotto. «Abbiamo tutti voglia di tornare a vestirci bene, non dobbiamo farci prendere dalla tristezza spirituale» conclude Cucinelli. Dello stesso avviso Silvia Venturini Fendi trasporta il dandismo negli stilemi del contemporaneo rileggendo con giocosa ironia gli archetipi della sartorialità, i simboli della raffinatezza maschile di altri tempi e il modo di portare tanto gli abiti che gli accessori. L'orologio da polso diventa così il cinturino di una scarpa modello Mary Jane: se vuoi leggere le ore devi guardarti i piedi. La stessa fantasia pièd de poule passa senza soluzione di continuità dal cappotto alla borsa e in questo gioco che negli anni Cinquanta si chiamava composè non mancano le stampe digitali 3D di spille e diamanti, le spille floreali in montone e il primo borsellino per cripto valuta che si sia mai visto. Da Eleventy Marco Baldassarri ricostruisce un'atmosfera da montagna con i colori (tutti i toni del ghiaccio dal bianco al verde passando per l'azzurro annacquato) ma i capi sono pensati per la vita multitasking della città. Così la field jacket è in cashmere ma ha gli interni imbottiti termosaldati per chi si sposta nel traffico sulle due ruote. Invece il cappottino double pesa meno di un pullover da sci ma è un capolavoro di raffinatezza che da solo giustifica il recupero di quanto perso rispetto al 2019 con anche un timido 10 per cento in più. Tutt'altra atmosfera nella coloratissima sfilata di Dsquared2, il marchio fondato dai gemelli Dean e Dan Caten.

Qui sono di scena i giovani trasportati su una specie di montagna incantata dove tutto può succedere tranne annoiarsi. La coperta si trasforma in un cappotto drappeggiato sulla spalla, mentre il pastrano imbottito sembra un sacco a pelo. Poi ci sono le felpe in ecopelle frutto di un co branding con Invicta. Insomma lo sport inteso come necessità. Federico Cina, 27 anni o giù di lì, battezza la sua divertente collezione Ball'era pensando al dancing grande come uno stadio inaugurato nel 1977 a Ravenna. Ne esce uno stile che i bacchettoni definirebbero da rave, mentre a noi sembra più da hippy 2.

0 con un velo di nostalgia per i tempi in cui 3000 persone potevano trovarsi nello stesso posto a ballare. Andrea incontri lancia il progetto della linea I (come istintivo, immaginifico, iperreale, individuale o interconnesso) dedicata allo stile no gender delle nuove generazioni.

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