Occhio per occhio. Dente per dente. A Paolo Del Debbio non è andata proprio giù l'aggressione subita dal suo inviato, Francesco Selvi, da parte di Beppe Grillo. Quello che è successo nel suo buen retiro di Marina di Bibbona è storia nota. Il cronista di «Diritto e Rovescio» osa avvicinarsi in spiaggia all'Elevato, prova a fargli una domanda e lui, all'acme della trasparenza grillina, gli strappa il cellulare e scaraventa Selvi giù dalle scale. Risultato: il giornalista finisce al pronto soccorso. La democrazia diretta dei Cinque Stelle vale cinque giorni di prognosi per chi osa far domande. D'altronde non è una novità: l'ex comico e i suoi seguaci sono da sempre allergici a ogni tipo di informazione che esuli dal blog di Grillo e dalla gazzetta ufficiale dei Cinque Stelle. E, dopo dieci anni di insulti e attacchi ad alzo zero, è stato quasi naturale il passaggio dalle parole ai fatti. Fatti gravissimi, ignorati da quasi tutta la stampa mainstream. Provate a immaginare il titolo «Leader politico butta giù dalle scale un giornalista». Avrebbe fatto scalpore in tutti i paesi del mondo civile. A parte la Repubblica delle Banane. E l'Italia. Così, nel silenzio generale, per difendere Selvi scende in campo direttamente il conduttore di «Diritto e Rovescio». E non la tocca piano. Giovedì sera Del Debbio, dimagrito e con un nuovo look, fa quadrato attorno al suo giornalista e spara palle incatenate contro l'aggressione. «Grillo sei stato un cattivo selvaggio, sei un corruttore di costumi, un leader politico non tira giù dalla scala un giornalista. Fattela con me - rilancia il conduttore -, vengo da un quartiere popolare di Lucca, a me non fai paura. Non ti sto minacciando, non lo meriti, sei un poveretto». Tre minuti e cinquanta secondi al vetriolo: «Gli esponenti del M5s, da Di Battista a Di Maio, hanno sempre detto che in questa trasmissione si sono trovati bene, quindi è proprio un problema di ignoranza tua. Il tuo è un caso di senilità anticipata, va curata. Uno che fa una roba del genere è bene che si interroghi su se stesso. Il problema è tuo, a me fai un baffo.
La vita che fai sono cazzi tuoi - conclude Del Debbio - se non c'hai sotto due noccioline ma due coglioni attacca quelli come me, quelli più forti. Sei veramente un poveretto».Grillo è avvisato. Ma dubitiamo che abbia imparato la lezione.
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