Delitto Ciatti, 23 anni al killer ceceno. Ma Bissoultanov è ancora latitante

La condanna è definitiva, anche se l'imputato è latitante

Rassoul Bissoultanov, il ceceno condannato per l'omicidio di Niccolò Ciatti
Rassoul Bissoultanov, il ceceno condannato per l'omicidio di Niccolò Ciatti
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La condanna è definitiva, anche se l'imputato è latitante. I giudici della Cassazione hanno confermato 23 anni per il cittadino ceceno, Rassoul Bissoultanov, accusato dell'omicidio di Niccolò Ciatti, avvenuto al culmine di una rissa in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, la notte tra il 12 e il 13 luglio 2017. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalle difese dall'imputato dopo la sentenza della Corte di Assise di Appello di Roma, emessa nel 2023, rendendo irrevocabile la condanna.

L'imputato, però, su cui pende un mandato di cattura internazionale, è ancora irreperibile. «Credo sia importante che sia stata riconosciuta la colpevolezza di Bissoultanov. Questo è il primo passo, ma adesso va ricercato affinché vada in carcere perché purtroppo Niccolò non può fare quello che fa lui e non è giusto», ha commentato la sentenza Luigi Ciatti, il padre di Niccolò. Soddisfatti della decisione anche i legali della famiglia. «È stata accolta la nostra richiesta. La sentenza che sarà eseguita è quella italiana e se Bissoultanov verrà trovato sconterà la pena in Italia. Questa sentenza non restituisce il figlio a Cinzia e Luigi, però è stata fatta giustizia», commenta l'avvocato Agnese Usai, che assiste la famiglia Ciatti.

Niccolò era in vacanza con gli amici quando l'11 agosto del 2017, in un locale dove era andato a ballare, si era trovato al centro di una rissa con tre giovani ceceni: uno di loro, Bissoultanov, lottatore di Mma e campione di arti marziali, gli sferrò i colpi fatali. Venne arrestato un mese più tardi in Spagna.

Dopo essere stato scarcerato lasciò la Spagna e si trasferì in Germania, dove venne arrestato di nuovo su mandato di cattura internazionale e poi estradato in Italia dove, nel dicembre 2021, la Corte d'Assise di Roma lo ha rimesso in libertà con un provvedimento poi annullato dalla Cassazione. Tornato in Spagna, dopo la condanna a 15 anni, confermata anche in appello, Bissoultanov ha fatto perdere le sue tracce.

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