La denuncia di Crosetto: "Spiata la mia famiglia"

Il ministro della Difesa lancia un nuovo allarme: "Ci sono persone che si muovono nell'illegalità"

La denuncia di Crosetto: "Spiata la mia famiglia"
00:00 00:00

Il ministro della difesa sotto attacco. Una storia che va avanti da almeno un anno, nel silenzio stranito della politica, e che si ingarbuglia sempre di più. C'è qualche potenza straniera che spia Guido Crosetto in questi tempi difficili di guerra? È lui, mercoledi, a svelare al Corriere della sera di aver presentato l'ennesima denuncia: «Non è possibile - le sue parole - che un cittadino, non solo un politico, possa essere spiato e monitorato senza alcuna ragione, non si sa da chi e perché».

Ieri, è il Fatto Quotidiano ad aggiungere altri inquietanti dettagli: nell'esposto, Crosetto parlerebbe addirittura di pedinamenti eseguiti nei confronti della sua famiglia, della moglie e dei figli. E poi qualcuno avrebbe accesso ai suoi movimenti bancari, dimostrando di saperla lunga su fatture emesse anche anni fa, su bonifici risalenti nel tempo, su spese effettuate da chi è intorno a lui.

Parole cariche di tensione quelle di Crosetto: facile immaginare trame oblique che forse passano attraverso agenti segreti e le cui finalità sono avvolte nell'oscurità. Chi sono i mandanti? Ma non basta perché qualche ora più tardi è sempre il ministro a rincarare la dose con un post affilato: «Non si tratta dell'ennesima denuncia per diffamazione, anche se spero che prima o poi queste arrivino a giusta e doverosa conclusione, ma di una denuncia su fatti che ho ritenuto gravi, di cui sono venuto a conoscenza e di cui evidentemente non posso parlare per aiutare il lavoro degli inquirenti».

Insomma, Crosetto vede ombre intorno a lui. Ombre dal profilo impalpabile, ma molto ben informate, capaci di entrare nella vita e nel passato del ministro. Si tratterebbe di informazioni inutili e irrilevanti, ma la capacità di penetrazione è alta e prosegue nel tempo. Insomma, il clamore suscitato dalle dichiarazioni e dagli esposti presentati non ha fermato le manine anonime che sono andate avanti nell'opera di accerchiamento o, più prosaicamente, di dossieraggio. «Purtroppo - afferma il titolare della difesa - esistono persone che continuano a muoversi impunemente nell'illegalità totale, nonostante sia stato ormai comprovato il loro concorso in reati». Una rasoiata che fa capire come Crosetto non prenda nemmeno in considerazione la possibilità che sia stata una procura a mettersi sulle sue tracce.

A rendere più complicato il quadro è il fatto che gli alert lanciati dal ministro almeno un anno fa hanno raggiunto un primo clamoroso risultato: da quella sequenza di denunce è nata l'inchiesta sul finanziere Pasquale Striano e sulle incredibili falle in alcune delicatissime banche dati cui Striano aveva accesso dalla sua insospettabile postazione alla Procura nazionale antimafia.

Scoperchiato quel network, si poteva immaginare che quel sistema velenoso si sarebbe fermato e sfaldato. E invece no: Crosetto si sente a sempre controllato da qualcuno che non ha la faccia, ma sembra pescare con straordinaria facilità nell'album personale del ministro.

«Non c'è altro da dire o commentare - è la conclusione - se non attendere che giustizia sia fatta. Mi auguro, però, con celerità».

Siamo in pieno giallo. Forse, una spy story internazionale. E la soluzione appare ancora lontana.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica