Detenuti in rivolta a Sanremo ore di violenza, 2 agenti feriti

Hanno lanciato mobili, televisioni e bruciato lenzuola per protestare contro spazi angusti e stop ai privilegi

Detenuti in rivolta a Sanremo ore di violenza, 2 agenti feriti

Quattro ore di violenza e devastazione. Il carcere Calle Armea di Sanremo domenica notte si è trasformato in un campo di battaglia per una rivolta dei detenuti, che ha costretto due agenti della penitenziaria, rimasti intossicati, a far ricorso alle cure dei medici.

La protesta è legata al sovraffollamento del carcere e al fatto che negli ultimi tempi c'è stata una stretta rispetto ad alcuni privilegi, come le telefonate illimitate all'esterno, di cui gli ospiti usufruivano. I motivi non sono ancora chiari, come la dinamica, da accertare grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza interno. Ma il capo del Dap, Francesco Basentini, ha già stabilito il trasferimento di 13 detenuti. «La rivolta - spiega Fabio Pagani, segretario regionale del sindacato Uilpa-Polizia - è stata sedata dopo 4 ore. La sezione appariva un campo di battaglia. Le fiamme, causate da televisioni lanciate nel corridoio e lenzuola imbevute di olio, sono state spente grazie all'utilizzo dell'idrante da parte della polizia penitenziaria». Il carcere di Sanremo può ospitare al massimo 190 detenuti, ma attualmente ce ne sono 270, per l'impossibilità di trasferirli a Genova, dopo il crollo del ponte Morandi.

Nella prima sezione le scintille si erano viste già alle 21, quando alcuni detenuti al passaggio dell'infermiera si erano rifiutati di sottoporsi alle terapie. Ma in piena notte 16 ospiti di tre celle, ubriachi, hanno iniziato a buttare nel cortile interno mobili e stoviglie, proseguendo con l'incendiare lenzuola. L'abuso di superalcolici, ottenuti illegalmente con la macerazione della frutta, è un problema già denunciato dai sindacati.

E pian piano il numero dei facinorosi ha superato la quarantina. Alcuni si sono uniti alle devastazioni per protestare contro gli spazi ristretti, altri per richiamare l'attenzione delle guardie, dato che colonne di fumo denso stavano rendendo l'aria irrespirabile. Dopo 4 ore di trattativa le forze dell'ordine hanno avuto la meglio e il Dap ha poi disposto 13 trasferimenti in istituti di altre regioni, mentre per altri soggetti scatterà il regime di sorveglianza particolar.

L'Osaoo, sempre a Sanremo, aveva denunciato che mercoledì scorso una decina di detenuti, in solidarietà a un compagno spostato di sezione, si era rifiutata di rientrare in cella sdraiandosi per terra nel corridoio. E l'episodio di oggi punta i riflettori non solo sul problema sovraffollamento, ma anche sulle condizioni precarie degli agenti.

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