Il pm di Agrigento Luigi Patronaggio ha trasmesso il fascicolo dell'indagine su Matteo Salvini in merito al caso della nave Diciotti alla procura di Palermo. E ora proprio questa Procura ha deciso di inviare tutto il malloppo al tribunale dei Ministri, l'unico organo che ha la competenza di indagare su un membro del governo. Così è partito tutto l'iter che vede al centro della discussione e dell'indagine il vice premier Matteo Salvini. E proprio questo passaggio delicato il leader della Lega ha voluto condividerlo con su Facebook con tutto il mondo social.
"Vado a memoria - dice dopo aver letto l'atto in diretta - ma credo che saranno almeno 15 anni di galera come pena massima, a cui bisogna aggiungere le aggravanti. Un organo dello Stato ne indaga un altro. Con la differenza che io sono stato eletto da voi cittadini, miei complici. Altri non sono eletti da nessuno e non rispondono a nessuno". E dopo questa premessa, Matteo Salvini passa all'attacco dei magistrati: "Interrogatemi domani, vengo a piedi domani, vi spiego perché lo rifarei. Non ho tempo da passare con gli avvocati. Non mi toglie il sonno, questo foglio lo appendo nel mio ufficio: medaglietta. Venitemi a trovare a san Vittore con le arance, ma io non mollo di un millimetro finchè gli italiani mi chiedono di andare avanti. E se domani dovesse arrivare un'altra nave carica di clandestini in Italia non sbarca. Dopo la Diciotti non è arrivata nemmeno una nave".
E ora questo attacco ai magistrati non piace all'altro vice premier Luigi Di Maio che a In Onda su La7 commenta indispettito: "Ci vuole rispetto per la magistratura. Non ritengo giusto che non si rispetti la magistratura. Premetto che le scelte per la Diciotti sono state condivise, ma quando si dice che ci sono magistrati di destra e sinistra stiamo riportando il paese alla Seconda Repubblica". Ma non solo. Dopo aver preso le distanze da Salvini, parla addirittura di guerra: "Non bisogna scatenare una guerra tra politica e magistratura o i cittadini ci diranno 'state combattendo o state governando?'". E dopo la guerra, aver tirato in ballo i cittadini, chiede rispetto: "Penso che ci voglia sempre rispetto per la magistratura. La Lega sta attraversando un momento difficile ma le sentenze si rispettano e si va avanti".
E così la sentenza di Di Maio è arrivata. Anche sta volta. Andando contro l'altro vice premier.
E la sentenza del grillino arriva proprio poco dopo un'altra sentenza (sempre grillina), quella di Bonafede che, in merito all'ok del sequestro dei fondi della Lega, ha commentato: "In generale devo dire che un ministro può ritenere che un magistrato stia sbagliando nei suoi confronti, ci mancherebbe, però rievocare politicizzazioni, pensare che un magistrato sbaglia perché è una toga di destra o di sinistra significa andare fuori dal tempo. Non può pensare di far tornare l'Italia alla Seconda Repubblica".Con queste parole Luigi Di Maio si mette di traverso a Matteo Salvini. Il governo ora traballa...
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