«Seguirà dibattito sul tema: pòle la donna esse come l'omo? No. Chiuso il dibattito». Questa era una vecchia gag toscana di Roberto Benigni prima che diventasse un guru patrimonio dell'umanità e lettore supremo quanto noioso di Dante Alighieri. Da comico ruspante, Benigni aveva colto in quella provocazione il nucleo della inconsistenza della sinistra: discutere sull'inutile, fingendo che sia importante. Oggi la sinistra discute sull'inutile sperando che faccia un rumore, almeno un rumore, di sinistra. Ma ne esce solo un chiacchiericcio indistinto. Ora, alla maniera del vecchio comico, vorremmo chiedere: «Pòle una democrazia vivere senza una sinistra? No! Fine del dibattito» Perché? Perché la sinistra dovrebbe essere una delle zampe del tavolo e sarebbe nell'interesse del Paese che il Pd non fosse solo la porta girevole di un B&B a Cinque Stelle e smettesse di girovagare come un robot nell'ufficio «oggetti smarriti». Per fare una democrazia ci vuole una destra, sì, ma ci vorrebbe anche una sinistra con uno straccio di idea e non effetti cretini come le paghette generazionali, il diritto di voto alle formiche, e un matrimonio con i grillini in punto di morte. Se ne rendono conto? Sì: quando ci parli personalmente, lo sanno.
Ma il loro capitano insiste e porta il Titanic dritto sull'iceberg, pretendendo pure che l'orchestrina strimpelli sul ponte. Ma persino l'iceberg si ritira e anche il naufragio si preannuncia un fallimento. Vuoi vedere che alla fine toccherà alla destra fare anche le parti della sinistra, per abbandono di campo?
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