Dispersi sul Gran Sasso, altro rinvio

Il maltempo impedisce di raggiungere i due scialpinisti. Gli elicotteri non si alzano

Dispersi sul Gran Sasso, altro rinvio
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Scalatori dispersi sul Gran Sasso d'Italia. Quinto giorno di ricerche, ancora interrotte da vento, nebbia e bufere di neve. E l'elicottero non può alzarsi in volo. Temperature proibitive, 13 gradi sotto lo zero, pericolo di valanghe, livello 3 su 5, e anche ieri i soccorritori sono costretti ad abbandonare il Vallone dell'Inferno, la via di ritorno dal Corno Grande dove i riminesi Cristian Gualdi e Luca Perazzini (nelle foto), 48 e 42 anni, domenica hanno lanciato l'Sos per un infortunio durante la discesa della Direttissima.

Sempre più deboli le speranze di trovare ancora in vita i due compagni di scalate, esperti escursionisti, che hanno sfidato la grande montagna abruzzese il 21 dicembre. Domenica, mentre scendono verso Campo Imperatore passando dal Bivacco Bafile, a quota 2.669 metri di altitudine, l'incidente. Uno dei due sarebbe scivolato lungo il Vallone, ferendosi, mentre l'altro per raggiungerlo sarebbe caduto anche lui perdendo parte dell'attrezzatura. I due chiedono aiuto tanto che la macchina dei soccorsi resta operativa per tutta la giornata di domenica.

Alle 22,45 il primo stop dovuto alle pessime condizioni meteo. Il 23 riprendono le ricerche e proseguono fino al giorno successivo quando un gruppo di 11 uomini del soccorso alpino restano bloccati al Rifugio «Lo Zio» per tutta la notte della vigilia assieme agli otto lavoratori dell'ostello. Per le raffiche di vento, la funivia che avrebbe dovuto riportarli a valle si blocca.

«Stiamo operando, la situazione resta complicata - spiega Claudio Pagone di Sulmona, uno dei soccorritori costretti a trascorrere la notte di Natale a quota 2.200 metri - Oggi non è proprio possibile che si alzi in volo l'elicottero» dice Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico d'Abruzzo di base a Campo Imperatore, Fonte Cerreto, nell'Aquilano. In arrivo una nuova bufera di neve anche se le previsioni meteo annunciano una tregua già da venerdì (oggi ndr) mattina. «Facciamo tutto il possibile - prosegue Perilli - ma non possiamo rischiare la vita dei soccorritori. Stiamo lavorando giorno e notte sempre nei limiti della sicurezza dei ragazzi. Al momento ci sono 25 uomini al campo base».

Anche gli esperti della Guardia di Finanza, che ieri hanno tentato un avvicinamento al canalone via terra, sono tornati indietro. Le speranze di recuperare i due alpinisti vivi sono legate a una «finestra» di bel tempo che già questa mattina potrebbe permettere il decollo del velivolo per l'avvistamento attraverso un sonar, già utilizzato nel 2021 per degli escursionisti dispersi sul Monte Velino. Si escludono interventi via terra con i ramponi per il serio pericolo di slavine.

«La funivia - spiega Gianluca Museo del Centro Turistico Gran Sasso - sarà in funzione solo ed esclusivamente per gli operatori impegnati nelle ricerche».

Originari entrambi di Sant'Arcangelo di Romagna, Gualdi è amministratore unico della Top Infissi di Savignano ed è sposato mentre Perazzini, più giovane, fidanzato, lavora come elettricista nella ditta Nuova Cei. Entrambi non hanno figli. Affiatati, esperti di montagna, hanno alle spalle decine di arrampicate ed escursioni.

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