Una nuova rottamazione delle cartelle fiscali è necessaria per tre fondamentali ragioni, tutte urgenti e fra loro connesse. Serve alla pace sociale, serve alla semplificazione, nel groviglio di norme in vigore, serve al rilancio dell'economia.
Occorre iniziare da questo aspetto, che appare attualmente, erroneamente trascurato o ignorato. La crescita italiana si sta indebolendo. Rispetto all'ultimo aggiornamento del Def (il Documento di economia e finanza) le più recenti previsioni mensili segnalano un meno 0,1 di Pil (cioè del prodotto nazionale). Sono intervenute difficoltà e incertezze di vario genere, non ultima quella creata dalle manifestazioni anti covid, con episodi di violenza e minacce di scioperi. C'è l'incertezza sui costi dei tamponi a carico delle imprese, che per le piccole e medio piccole è un onere non indifferente, dopo un periodo di bilanci negativi o magrissimi. Ecco, dunque, che vi è la necessità di un rilancio dell'economia, dopo le crisi economiche e finanziarie della pandemia.
Nel Medio evo e nelle epoche successive sino al Seicento, dopo le pestilenze, vi era un condono, che era motivato - appunto - dalla esigenza di ricucire le ferite. Ed è questo che bisogna fare, anche perché fra le incertezze che si sono create, ci sono quelle connesse al bisogno di pacificazione.
C'è chi protesta, ritenendo di avere diritto a lavorare senza vaccinarsi, perché la Repubblica è fondata sul lavoro ha torto. Ma non tiene conto del fatto che il diritto al lavoro degli altri è menomato dal suo comportamento. Ma se a questa protesta sbagliata si somma quella di chi riceve la cartella della riscossione dell'Agenzia delle entrate perché non rientra nella fascia sociale, s'accresce la tensione sociale nelle aree ove c'era già e s'estende ad aree ove essa non c'era. Al contrario se la rottamazione delle cartelle viene ampliata, si genera un prezioso fattore di distensione.
Last but not least, cioè ultimo ma non più piccolo argomento, occorre semplificare. A abbiamo un groviglio di norme che riguardano diritti alla rottamazione pregressi, che forse sono ancora fruibili o forse no.
Questo ginepraio burocratico si aggiunge a quelli riguardanti lo sblocco delle opere pubbliche, a quelli per i potenziali titolari di green pass vaccinati con vaccini validi in altri Paesi ma non nel nostro, al controllo della fruizione del reddito di cittadinanza e, da ultimo, all'esigenza di maggiori controlli per prevenire gli infortuni sul lavoro. Occorre semplificare, semplificare per ripartire e non perdere lo slancio.
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