"Distrutte le armi italiane". Russi smentiti da Roma. Primo giudizio per stupro

I russi consolidano sempre di più le loro posizioni nel Donbass

"Distrutte le armi italiane". Russi smentiti da Roma. Primo giudizio per stupro

I russi consolidano sempre di più le loro posizioni nel Donbass. L'esercito è ormai entrato nella periferia di Severodonetsk, la città dell'Ucraina orientale strategica per l'avanzata nelle regione, dove le truppe di Kiev sono sempre più in affanno. Secondo l'ultimo aggiornamento dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, l'esercito russo è «stabile nella periferia nord-orientale e sud-orientale di Severodonetsk». Per rafforzare il gruppo di truppe schierate, Mosca ha trasferito munizioni e attrezzature dal territorio della Federazione in alcune aree.

È lo stesso presidente Volodymyr Zelensky a segnalare che «l'intera infrastruttura critica della città è già stata distrutta e il 90 per cento delle case è danneggiato». «È un obiettivo fondamentale per il contingente occupante. Stiamo facendo di tutto - spiega Zelensky - per respingere questa offensiva. Non c'è stato giorno in cui non abbiamo cercato di trovare più armi, armi più moderne per difendere la nostra terra, per difendere il nostro popolo. E sono grato a tutti coloro che difendono Severodonetsk e dimostrano agli occupanti che la pace sarà ancora nostra. In tutto il nostro Stato, in tutto il Donbass».

La chiamano la «nuova Mariupol», questa città sotto assedio, con i cittadini asserragliati nei bunker da giorni senza acqua, cibo e corrente elettrica, sotto i bombardamenti dell'aviazione militare che hanno fatto due vittime tra i civili e cinque feriti, tutti centrati da un colpo di artiglieria caduto all'interno di un cortile dove un gruppo di persone stava preparando un pasto. Il governatore della regione ha segnalato che i combattimenti sono in corso anche in centro città e che la situazione è «molto difficile», al punto da non permettere l'evacuazione dei civili rimasti né il trasporto degli aiuti umanitari. Le forze armate ucraine segnalano però di aver respinto un attacco russo, con i paracadutisti che hanno preso in ostaggio due militari, un cittadino di Mosca e l'altro dei territori occupati. Altre due persone sono state uccise. Mentre è stato portato in tribunale il primo caso di stupro nel conflitto. L'imputato, Mikhail Romanov, sarà processato per violenza sessuale di gruppo e per il presunto omicidio del marito della donna.

Secondo le agenzie di stampa russe, che citano il ministero della Difesa, le forze di Mosca avrebbero distrutto - grazie ai sistemi di ricognizione dell'artiglieria e ad un aereo senza pilota - una postazione nascosta tra gli alberi dove i nazionalisti «avevano posizionato artiglieria inviata dall'Italia». La posizione di tiro ucraina è stata scoperta grazie ad un'ulteriore ricognizione condotta da un aereo senza pilota. Il registratore di dati del drone avrebbe confermato che l'attacco ha eliminato «un plotone di artiglieria nazionalisti ucraini insieme agli obici italiani». Notizia però smentita dalla Difesa: «Impossibile che il sito distrutto contenesse materiali di provenienza italiana». L'esercito di Mosca ha attaccato inoltre obiettivi nell'oblast di Sumy, nelle aree degli insediamenti di Zapsillya e Myropillya e bombardato vicino a Kindrativka», oltre che sulle aree a nord e nord-est della città di Kharkiv, anche se Mosca continua a ribadire che l'obiettivo è «liberare» il Donbass. «La nostra priorità assoluta è la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk, che ora sono riconosciute dalla Federazione Russa come Stati indipendenti», dice il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un'intervista all'emittente francese Tfi, riportata dalla Cnn. Ci si chiede ora, però, se la Russia abbia intenzione di annettere i territori del Donbass. «Non si tratta di annessione», taglia corto Lavrov.

Secondo lo stato maggiore delle forze di Kiev, i russi stanno preparando a sferrare un attacco su larga scala contro la zona di Slovyansk, base delle forze di difesa ucraine nella regione orientale del Donbass. L'esercito di Mosca sta muovendo nuove unità, mentre si prepara a colpire Slovyansk sia da Izyum, 50 chilometri più a nord, sotto controllo delle forze di Mosca, sia da Lyman, recentemente passata sotto controllo dei militari russi. Nella città portuale di Kherson, nel sud del Paese, l'unica regione completamente controllata dalle truppe di Mosca, i soldati di Kiev hanno invece lanciato una controffensiva nel tentativo di recuperare le terre conquistate dalla Russia, forse preannunciando una nuova fase dei combattimenti. «Kherson resiste, siamo vicini», il tweet dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine.

Kherson è stata la prima grande area a cadere dopo l'invasione delle forze russe a febbraio. Secondo il quartier generale militare ucraino le sue forze hanno sfondato una linea di difesa russa spingendola in un terreno meno favorevole e minacciano le vie di rifornimento della Russia sui ponti sul fiume Dnipro.

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