Anche i preti possono sposarsi. Sì, con gli uomini. Accade a Verona, nel comune di Selva di Progno. Un comune piccolo piccolo, di poco più di 900 abitanti, aggrappato ai piedi dei Monti Lessini. Non così piccolo, però, da impedire di fare rumore. E infatti ha fatto parecchio rumore. Perché il parroco, don Giuliano Costalunga, in servizio qui fino a due anni fa, in aprile si è sposato in Spagna, a Gran Canaria, con l'amico gay, Paolo, Pablo per gli amici. Un suo storico collaboratore, conosciuto durante gli anni di sacerdozio, a detta dei più informati. Ufficialmente però don Costalunga, per gli amici Julian, è ancora prete, non ha chiesto di uscire dal ministero e quindi il vescovo di Verona si è arrabbiato. E non poco. «È ancora prete dice monsignor Giuseppe Zenti a l'Arena.it è una vicenda molto triste la sua, per lui e per la nostra Chiesa. Un mio predecessore aveva impedito la sua ordinazione, forse perché aveva capito che non era la scelta giusta, ma lui è andato a farsi ordinare sacerdote a Rieti. Di sicuro la sua è una vicenda personale difficilissima e tristissima. Non ha chiesto di essere sollevato dal ministero ed è quindi ancora un prete: se non lo farà a breve ci muoveremo d'ufficio». Ma il legale del sacerdote, in serata, precisa: «Don Giuliano, l'8 febbraio ha scritto al vescovo per dismettere il ministero presbiteriale».
Il popolo del web interviene anche in difesa del don. «Non ho mai nemmeno lontanamente sentito Zenti utilizzare le stesse frasi per altre situazioni», commenta qualcuno, riferendosi ad altre vicende scandalo che hanno coinvolto i parroci. «Prima doveva chiedere la dispensa dal sacerdozio commenta qualche altro poi poteva fare quello che voleva». «Sarebbe stato più corretto che avesse rinunciato all'abito talare». Ma non manca nemmeno chi lo difende: «È stato il mio professore di religione alle medie, lo amavo, contenta per lui, anzi per loro». «Almeno ha avuto il coraggio di dichiararsi e farsi una vita felice».
Insomma una vicenda che sta facendo parlare tutti. Tanto che il vescovo ha deciso che domani sera sarà a Selva a parlare ai fedeli. Da dire che, stando ai racconti, don Giuliano, giovane sacerdote dalle idee un po' rivoluzionarie, dai parrocchiani era considerato troppo moderno. Nel 2007, proprio nella parrocchia c'erano state alcune polemiche nei suoi confronti. La comunità di fedeli si era spaccata: ad alcuni piaceva questo suo modo di essere fuori dagli schemi. Ad altri no. E quindi c'era chi stava con il don e lo difendeva e chi invece si schierava contro. Storie di preti che in Veneto di certo non mancano.
Una terra che prolifera di casi che fanno discutere. Due anni fa, don Andrea Contin, parroco della parrocchia di San Lazzaro nel Padovano, una mattina di dicembre, finì nel registro degli indagati. Era sospettato di aver organizzato orge coinvolgendo anche altri preti e sospettato di aver preteso rapporti sessuali estremi. I carabinieri all'ultimo piano di quella canonica trovarono di tutto: frustini, vibratori, materiale pornografico, giochi erotici, collari di cuoio, tacchi a spillo, falli in lattice disposti in ordine crescente e dvd dei filmati delle orge catalogati con i nomi dei papi.
E prima ancora, stessa parrocchia, don Paolo Spoladore, il sacerdote-chitarrista spretato dal Vaticano per un figlio non riconosciuto. E poi anche quel parroco di Spinea, nel veneziano, che si è mangiato al Casinò oltre 500mila euro delle offerte dei fedeli. Insomma: gioco, sesso, matrimoni gay, ce n'è per tutti.
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