Doppia sparatoria: caccia all'assassino

Il bilancio è di due morti e tre feriti. Spunta l'ipotesi di una vendetta

Filippo Marra Cutrupi

Vibo Valentia È legato da vincoli parentali ai Mancuso di Limbadi, Francesco Oliveri, il 31enne che nel pomeriggio di ieri ha fatto una strage tra Nicotera e Limbadi comuni della provincia di Vibo Valentia. L'uomo è fuggito: la notizia della sua cattura è stata smentita dai carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia che hanno precisato di aver trovato soltanto la sua auto.

Il 31enne intorno alle 15 di ieri pomeriggio, da un prima ricostruzione fatta dagli investigatori, ha raggiunto la frazione Caroni di Limbadi, sparando dei colpi di arma fuoco contro un'auto parcheggiata sulla pubblica via. Subito dopo, lo stesso Oliveri, si sarebbe diretto verso il centro di Limbadi, facendo irruzione all'interno del bar Nino's, nella piazza centrale del paese. Qui avrebbe aperto il fuoco contro degli avventori intenti a giocare a carte, ferendone gravemente tre. Terminata la sua «missione» a Limbadi, con l'auto si è diretto verso Nicotera dove ha bussato alla porta di casa di Michele Valarioti, 63 anni, e quando questi gli ha aperto, ha esploso due colpi di fucile che hanno investito l'uomo in pieno volto uccidendolo all'istante. Nel corso del raid, anche Giuseppina Mollese, 80 anni, è stata raggiunti da colpi di arma da fuoco, ed è morta all'ospedale Pugliese di Catanzaro dove era stata trasportata in eliambulanza.

Francesco Oliveri appartiene ad una famiglia di 12 fratelli, imparentati con gli esponenti di spicco della famiglia Mancuso. Ancora ignoti i motivi alla base dell'azione di sangue, e gli inquirenti non tralasciano nessuna pista. Ma quella più battuta sarebbe quella della criminalità organizzata. Infatti, scavando nella vita dell'attentatore e delle vittime, gli inquirenti hanno scoperto due omicidi. Uno sfondo tutto da decifrare ma che gli investigatori non vogliono tralasciare. Infatti, il figlio di Giuseppina Mollese, la donna morta, è stato ucciso diversi anni fa. A distanza di poco tempo da quell'altro delitto collegato, dove è morto anche il fratello del killer di oggi. Due fatti di sangue che potrebbero essere anche collegati tra di loro. Le indagini sono coadiuvate dai carabinieri della compagnia di Tropea e quelli del Reparto operativo di Vibo Valentia, intervenuti sui luoghi di sangue. Mentre i primi feriti del pomeriggio sono Pantaleone D'Agostino, ex gestore del locale, Pantaleone Timpano e l'avvocato Francesco Di Mundo. Prima di aprire il fuoco a Nicotera, il giovane aveva sparato a Caroni sull'auto di un fratello di Vincenzo Timpano.

Un pomeriggio di ordinaria follia, sulle cui cause sono ancora in corso le indagini dei carabinieri che per catturare il fuggitivo hanno fatto alzare in volo pure due elicotteri e il gruppo dei «Cacciatori».

Una scia di terrore e sangue che ha indotto il prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo, a convocare il comitato per l'ordine pubblico con la partecipazione dei vertici delle forze di polizia e dei magistrati della procura ordinaria e della Dda di Catanzaro.

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