«Mi hanno vaccinato una settimana fa e ora ho uno strano mal di testa». «Ho avuto la febbre e ora ho questa improvvisa irritazione sul collo, mi sono spaventato e sono corso qui».
I casi delle persone vaccinate che si presentano in pronto soccorso non si contano, in tutta Italia. Ma la diagnosi è quasi sempre una sola per tutti, soprattutto da due giorni a questa parte: panico da Astrazeneca. Suggestione, nulla di più. Sono rarissimi i pazienti con complicazioni reali.
In molti casi le persone si presentano senza avere nulla di particolare, ma chiedono una visita perchè hanno scoperto di aver ricevuto una dose del lotto di dosi sospette.
«Molti pazienti - spiega una dottoressa in prima linea a Varese - non sanno nemmeno descrivere bene i loro sintomi e vagheggiano su un malessere generale senza darci nessuna indicazione di più». In realtà non hanno nulla, solo paura, solo voglia di prevenire tutto ciò che potrebbe causare il vaccino. Anche a costo di passare ore in un pronto soccorso pieno di casi (reali) di Covid senza essere protetti dalla seconda iniezione del vaccino.
Anche il Codacons sta raccogliendo una valanga di segnalazioni: 250 solo in un giorno. L'associazione dei consumatori ha lanciato qualche giorno fa una class action per i casi di danni derivanti dalla vaccinazione in seguito al blocco del vaccino AstraZeneca e sul proprio sito ha pubblicato una pagina dove gli utenti possono segnalare le reazioni e aderire alle iniziative legali. L'incertezza e la paura, dopo tutto quello che è stato scritto e detto (non solo dalla stampa ma anche dalle autorità sanitarie), sono comprensibili. «Ho avuto febbre alta con picchi fino a 39 gradi durante la notte racconta Cinzia Pettinelli, dirigente di un istituto scolastico di Ascoli e tra le persone a cui è stata somministrata una fiala del lotto sequestrato dai Nas - ma già la mattina dopo stavo meglio. Sul momento non mi sono spaventata ma quando ho scoperto, verificando dalla documentazione che mi avevano rilasciato, che ero stata vaccinata proprio con uno dei lotti sospesi, un po' di ansia è arrivata. Farò autonomamente il test di coagulazione per stare più tranquilla».
Non tutti reagiscono con il sangue freddo della preside di Ascoli. E non fanno che aggravare una situazione già al limite in molte città. I pronto soccorso sono stra pieni, i ricoveri aumentano e oltre a quelli Covid ci sono da gestire le emergenze di sempre. I medici però sono sempre quelli, non sono stati aumentati.
Se si presentano in ps anche casi che hanno semplicemente bisogno di rassicurazioni, allora i tempi di attesa si allungano e il lavoro diventa insostenibile. E non è proprio il momento. Più saggiamente, un'altra fetta di «impanicati da Astrazeneca» telefona al medico di base e chiede consiglio su cosa fare.
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