Faraone: "Di Maio chiarisca in Aula su stop sanzioni alla Russia"

Luigi Di Maio vorrebbe chiedere "la completa revisione delle sanzioni alla Russia". Faraone: "Chiarisca in Senato"

Faraone: "Di Maio chiarisca in Aula su stop sanzioni alla Russia"

"Luigi Di Maio chiarisca in Aula". È questo l'invito mosso dal presidente dei senatori di Italia viva, Davide Faraone, circa la notizia sulla richiesta di una revisione completa delle sanzioni alla Russia.

"Apprendiamo da un’intervista dell’ex ministro degli esteri del governo Berlusconi, Franco Frattini, che il nostro governo, nella persona del ministro degli Affari esteri, Luigi di Maio, si appresta a chiedere la completa revisione delle sanzioni alla Russia, deliberate in sede comunitaria", ha specificato Faraone. Infatti, in un'intervista rilasciata alla Stampa e ripresa da NextQuotidiano, Frattini ha rivelato come all'Italia "la Russia serve moltissimo per difendere i nostri interessi nazionali". E lo stop alle sanzioni sarebbe dovuto arrivare "tre, quattro anni fa". Infine, Frattini ha spiegato: "Noi dobbiamo stare dalla parte dei nostri interessi nazionali come fanno gli altri Paesi, ma abbiamo un atout che gli altri non hanno, cioè possiamo parlare in amicizia con tutte le parti in causa sia in Libia sia in Medio Oriente". Per questo, l'Italia potrebbe avere un ruolo di mediatore nei conflitti ma, "in ogni caso, dobbiamo farci sentire ai tavoli delle potenze che hanno in mano le sorti di un Paese a poche miglia dalle coste italiane. In Libia abbiamo interessi di primaria grandezza, energetici, migratori, ma anche rapporti politici e di amicizia di lunghissima durata".

Dopo aver appreso le parole di Frattini sulle sentenze alla Russia, Faraone, di Italia Viva, ha chiesto un chiarimento al ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio, che vorrebbe "chiedere la completa revisione delle sanzioni alla Russia", decide dall'Unione Europea.

"Riservandoci in merito un giudizio approfondito, vorrei fare notare l’irritualità di un processo decisionale che dovrebbe essere discusso in Parlamento prima che in colloqui privati- conclude Faraone- Per questo attendiamo che il ministro chiarisca al Senato questa questione".

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