Fatto di coca e ubriaco ha travolto due cuginetti «Deve marcire in galera»

Alessio è morto, Simone è senza gambe. L'ira dei genitori sul figlio del boss: non perdoniamo

Fatto di coca e ubriaco ha travolto due cuginetti «Deve marcire in galera»

Sono le 20.50 di giovedì quando la calda notte di Vittoria, nel Ragusano, viene squarciata da un botto fortissimo che richiama l'attenzione dei residenti di via IV Aprile. Il vociare festoso dei due cuginetti Alessio e Simone D'Antonio, di 11 e 12 anni, si interrompe improvvisamente. Una Jeep Renegade fiondata a folle velocità li falcidia mentre giocano sul gradino del cortile di casa di Alessio col cellulare.

Alla guida c'è il pregiudicato Rosario Greco, 37 anni, noto per i suoi parecchi precedenti penali e perché figlio del boss Elio, imprenditore ragusano nel campo dell'imballaggio dell'ortofrutta, a cui lo scorso gennaio il tribunale di Catania ha sequestrato beni per 35 milioni di euro e arrestato per tentato omicidio. Si era messo al volante dopo avere sniffato cocaina e avere alzato il gomito.

Un sorpasso azzardato effettuato a velocità pazzesca, e Alessio non c'è più. Il suo corpicino esanime, immerso in una pozza di sangue, è accanto a quello di Simone, in fin di vita. I genitori di Alessio, disperati, iniziano a gridare e a chiedere aiuto. Hanno assistito impotenti alla tragedia. La madre prende il cellulare di un uomo che si trova davanti a lei. Non sa che è l'uomo che ha cambiato per sempre la sua vita, strappandole il figlio. Greco si rende conto della gravità di quello che è successo e fugge con i tre amici che erano in auto con lui.

«Non deve farsi due, tre anni in carcere. Deve marcire in galera. Nessun perdono. Chiediamo giustizia vera dicono i genitori ancora sotto choc. C'è anche un'altra famiglia piombata nell'angoscia, è quella di Simone, che ha subito un intervento chirurgico di 5 ore all'ospedale Guzzardi di Vittoria e resta in condizioni critiche, per cui è stato trasferito in elisoccorso a Messina. «Il bambino è stato operato ma purtroppo non abbiamo potuto salvargli le gambe che sono state tranciate durante l'incidente - dice la direttrice di Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina, Eloisa Gitto - Le sue condizioni sono stabili ma gravi, è ancora in pericolo di vita».

Greco poco dopo è stato arrestato per omicidio stradale aggravato dallo stato di ubriachezza, per essersi dato alla fuga e per aver procurato il grave ferimento di un altro bambino. Ad ammanettarlo è stata la squadra mobile di Ragusa, intervenuta sul luogo della tragedia con gli uomini del commissariato di Vittoria e la Squadra Volanti.

I poliziotti si sono messi subito alla ricerca dei fuggiaschi grazie alla testimonianza di chi ha visto e ci sono arrivati anche grazie agli accertamenti sul veicolo abbandonato sulla scena del crimine. Nel giro di mezz'ora hanno rintracciato Greco e hanno identificato i 3 occupanti dell'auto che, all'inizio, hanno tentato di favorire l'amico, ma poi hanno vuotato il sacco, descrivendo l'esatta dinamica dell'incidente, che è stata confermata dai video delle telecamere della zona.

Greco è stato sottoposto ai test per verificare la presenza di sostanze alcoliche e stupefacenti nel sangue e ha ammesso di aver fatto uso di cocaina e di aver bevuto una birra. Ma i risultati parlano di un tasso alcolemico superiore di ben 4 volte quello consentito. In auto c'era pure un manganello telescopico e una mazza da baseball. Per i poliziotti è «segno di un'indole volta all'aggressività».

Per questo è stato arrestato e condotto nel carcere di Ragusa a disposizione dell'autorità giudiziaria. I tre passeggeri, invece, sono stati denunciati a piede libero con l'accusa di omissione di soccorso e favoreggiamento personale.

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