Tangenti in cambio di appalti della Regione Puglia. Tegola della procura a danno di uomini nominati da Emiliano ai vertici di una delle agenzie regionali plenipotenziarie con cui vengono gestiti fondi e appalti in Puglia. Come era stato per Mario Lerario, nominato capo della protezione civile regionale che in pandemia gestiva tutto con poteri commissariali. Condannato dalla procura di Bari per tangenti sull'ospedale Covid in fiera del levante e l'accoglienza migranti. Ieri la procura di Bari ha emesso un'ordinanza di interdizione verso Elio Sannicandro (nella foto), accusandolo di una tangente da 60mila euro per favorire tre aziende foggiane nell'aggiudicazione degli appalti sul rischio idrogeologico. Nel corso delle perquisizioni, a Sannicandro furono ritrovati in casa 8.500 euro: per questo il Gip ha disposto nei suoi confronti il sequestro di altri 51.500 euro. Anche questa volta Michele Emiliano non si era accorto di nulla. Nonostante in tanti lo avessero avvertito. Sannicandro è uno dei tutto fare di Emiliano. Da lui nominato direttore dell'agenzia regionale Asset, che si occupa delle opere pubbliche. Emiliano è anche commissario del rischio idrogeologico, e ha nominato soggetto esecutore Sannicandro. Già suo assessore dal 2004 al 2014 quando era sindaco. E da Emiliano nominato anche attuale direttore generale del Comitato organizzativo dei Giochi del Mediterraneo 2026.
Proprio contro la presenza di Sannicandro il ministro Abodi aveva fatto uscire il governo dal comitato, e Fitto li
aveva commissariati. Decisione contro cui Emiliano ha annunciato ricorso al Tar. Evidentemente Fitto e Abodi avevano capito prima di lui. Che oltre a essere presidente di Regione, e nominare questi personaggi, è ancora pm.
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