Fiorello resta in Rai: "Il contratto? Col divano". Ma il Pd vuole il caso Amadeus in Vigilanza

Il dem Ruotolo: "Se la casa diventa inospitale...". E ora spuntano altri nomi

Fiorello resta in Rai: "Il contratto? Col divano". Ma il Pd vuole il caso Amadeus in Vigilanza
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Insomma, tra missili, droni, guerre, crisi internazionali, terroristi, inflazione, russi, ucraini e israeliani, la premier trova pure il tempo per affrontare il vero e unico dramma nazionale: l'addio di Amadeus dalla Rai! E addirittura si mette a chiamare i vertici Rai per intimare loro di impedire che se ne prospetti un altro: che Fiorello segua l'amico di sangue a Discovery. «Deve rimanere a tutti i costi» avrebbe intimato, per salvare la Tv di Stato. Così raccontano certe cronache. E come si fa a non scherzarci sopra. Fiorello che nel suo morning show «Viva Raidue» da giorni segue la saga delle ricostruzioni, una più incredibile dell'altra, sui motivi che hanno spinto Amadeus a traslocare al Nove, infatti ci ride su: «La cosa mi lusinga - ha commentato lo showman - leggete qua Convincetelo, legatelo, blindatelo... A me? Imploratelo, coccolatelo, baciatevelo. Un massaggio all'ego, ma chi mi conosce sa che io ho già un contratto col mio divano. Dal 10 maggio (ultima puntata del suo programma, ndr) chi mi vuole sa dove trovarmi. Per un lungo periodo, andrò in letargo».

Insomma, se veramente Giorgia Meloni trovasse il tempo e la voglia di occuparsi degli show televisivi (e potrebbe ricorrere all'antica amicizia, visto che da ragazza è stata la tata della figlia dello showman) alla fine farebbe proprio bene a lusingare Fiorello. Perché - al di là degli scherzi - è vero che sarebbe un dramma se Fiore decidesse di realizzare il progetto che lui e Amadeus avevano in mente prima che arrivasse l'offerta di Discovery al secondo: uno show in coppia sulla falsariga di quello che abbiamo visto a Sanremo. Sarebbe un successo clamoroso, molto più grande di ogni quiz, talent o trasmissione che Amadeus si appresta a condurre da settembre sul Nove.

Comunque, come dice ancora «Ciuri», ben vengano tutte queste distrazioni di massa dai veri problemi: «Tu - dice riferendosi alla montagna di articoli sul caso Amadeus - sei l'antidoto alla guerra perché si parla solo di te sui giornali». Perché, nonostante il conduttore abbia chiaramente detto che la sua è una scelta personale (che vuol dire molti soldi, molta libertà e la reunion della famiglia a Milano), non si placa il tentativo di farlo passare da martire di una Rai «occupata dalla destra».

«Quando una casa diventa inospitale il problema è della casa non di chi va via» aveva commentato Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Pd. Il capogruppo del Pd a San Macuto Stefano Graziano ha annunciato che porterà il caso in Vigilanza.

E, adesso, si aprono anche altre partite: sono cominciate le indiscrezioni su altri eminenti addii, come quelli di

Sigfrido Ranucci (Report) e Federica Sciarelli (Chi l'ha visto?): per il primo certo i vertici Rai non si straccerebbero le vesti, ma sarebbe un grave danno all'immagine di volto pluralista che questa Rai dice di volersi dare.

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