Via della Fontanella di Borghese 69: siamo nel cuore di Roma, tra il Tevere e via del Corso. Qui i funzionari della Agenzia delle Entrate hanno bussato per notificare una cartella esattoriale, e quella visita - rivelata da Open, il sito fondato da Enrico Mentana - ha fatto esplodere un caso politico. Perché destinataria dell'accertamento è l'azienda di Olivia Paladino, compagna dell'ex premier Giuseppe Conte, residente nello stesso palazzo. Il debito complessivo accumulato verso il fisco da Lady Conte e dalla sua famiglia avrebbe rasentato la cifra astronomica di trenta milioni di euro.
La società si chiama Immobiliare di Roma Splendido, è amministrata da Cesare Paladino, imprenditore alberghiero, ed è controllata col 47 per cento a testa dalle sue figlie Olivia e Cristiana (dopo una tempestosa rottura col fratellastro Shawn John). La prima, Olivia, è dal 2009 la bionda, affascinante compagna dell'attuale leader del Movimento 5 Stelle: presenza discreta al limite dell'ossessione, poche uscite pubbliche, zero interviste, nessun inciampo (tranne la volta che la scorta del suo fidanzato intervenne per impedire alle Iene di intervistarla sotto casa), l'ultima immagine che ne rimane è quella del 13 febbraio 2021, quando accompagna Conte nella malinconica, ultima uscita da Palazzo Chigi.
Il fiore all'occhiello della Immobiliare Splendido è il Grand Hotel Plaza di via del Corso, uno degli alberghi più celebri della Capitale, da tempo però in acque malferme. Gli affari di famiglia di Olivia avevano procurato qualche grattacapo a Conte già nel 2019, quando era a capo del suo primo governo: e sui giornali era finita la storia del procedimento penale per peculato aperto dalla procura di Roma contro il suocero Cesare Paladino, accusato di essersi intascato due milioni di euro. Si trattava dei proventi della tassa di soggiorno versata dai turisti, e che gli hotel devono girare al Comune, ma che il Plaza (e altri importanti alberghi romani) trattenevano illegalmente. La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio di Paladino senior, che aveva deciso di patteggiare una condanna a un anno e due mesi di carcere. L'anno dopo, il padre di Olivia aveva però chiesto e ottenuto la revoca della condanna. Cosa era cambiato? Semplicemente che il «decreto rilancio» varato dal governo Conte aveva depenalizzato il reato. «Una legge ad familiam», ironizzarono i renziani dell'Italia dei Valori.
Il colpo di spugna però non segna la fine dei guai dei Paladino, l'anno dopo salta fuori un'altra grana per dei contributi previdenziali non pagati, ora ecco la botta raccontata da Open. L'accertamento della Agenzia delle Entrate sarebbe il punto di approdo di un dissesto tale da rendere problematica persino l'approvazione del bilancio 2023, firmato da papà Paladino, terminato con un passivo di oltre otto milioni di euro. È lo stesso Paladino nella relazione a segnalare che le perdite sono «legate alla ricognizione del debito risultante presso l'agente della Riscossione», arrivato complessivamente a 29,859 milioni di euro. Una situazione sull'orlo del precipizio, il revisore dei conti certifica il bilancio con riserva, avanzando dubbi sulle informazioni ricevute dagli amministratori.
L'Immobiliare Splendido potrebbe fallire: e in quel caso andrebbero all'asta non solo il glorioso albergo di via del Corso ma anche la palazzina di via della Fontanella di Borghese, nido d'amore dell'ex presidente del Consiglio.
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