Cresce giorno dopo giorno nel M5s il malessere contro Mario Draghi ed il governo da lui guidato. La tentazione tra i pentastellati di compiere un colpo a sorpresa, traduzione passare all’opposizione, si fa sempre più forte. I 5s sembrano avere poca voce in capitolo nelle scelte dell’esecutivo, "stritolati" da un parte dalle forze di centro-destra “governiste” che stanno riuscendo ad ottenere risultati importanti, come quelli relativi al tema delle riaperture, e dall’altro dal Pd che sta compiendo battaglie di sinistra come quelle su ius soli e ddl Zan.
Restare nell’esecutivo e contare poco o sfilarsi passando all’opposizione così da cercare di recuperare consensi? È questo il dilemma che sta consumando i pentastellati. Questi ultimi, però, ormai da mesi stanno affrontando un difficile percorso di transizione. L’ex premier Giuseppe Conte è il leader in pectore del Movimento ma ufficialmente non lo è ancora. Vito Crimi, il reggente, non si sa se sia decaduto o meno. Poi c’è la guerra con Rousseau di Davide Casaleggio. Senza dimenticare le varie anime 5s: i governasti, che non vorrebbero lasciare i propri incarich, e gli ortodossi che vorrebbero tornare alle origini.
Le voci di esponenti pentastellati che vorrebbero lasciare Draghi, o quanto meno non si fanno più problemi nel rendere pubblico i propri dubbi sul fatto di proseguire nel sostegno all’ex numero uno della Bce, sono sempre più numerose. Ultimo ad esprimersi è stato il deputato Angelo Tofalo che poco fa su Facebook ha lanciato un affondo contro il presidente del Consiglio. "Sono in treno, sto tornando a Salerno e condivido una riflessione. Abbiamo risposto in maniera matura all'appello del Capo dello Stato per mettere in sicurezza il nostro Paese, da un punto di vista sanitario ed economico, sostenendo questo governo", ha scritto poco sul social il parlamentare che ha evidenziato come ci sia ancora "molto da fare” ma, ed ecco la stoccata contro il premier, “la luce in fondo al tunnel si inizia a vedere e, una volta terminato questo complesso lavoro, credo sia doveroso chiedersi se sia ancora realmente necessario sostenere 'un governo Draghi’. Forse non più e porrò questo tema a Giuseppe Conte e ai ministri del M5s".
Tofalo, che sta tornando in Campania per un altro weekend di lavoro dedicato alle Amministrative, ha poi spiegato che "il nostro obiettivo non è mettere una semplice bandierina. Riteniamo che dopo trent'anni di ormai obsoleti racconti sia arrivato davvero il tempo di creare un progetto nuovo, con idee concrete e soprattutto con il coinvolgimento dei cittadini salernitani".
Il deputato sottolinea di saper bene che per "concretizzare questo grande obiettivo bisogna mettere le basi per qualcosa di più ampio e condiviso e siamo pronti a fare la nostra parte in ogni caso. Stiamo continuando a dialogare con tutte le forze politiche cittadine, in particolare con quelle nuove energie civiche che sono emerse negli ultimi mesi".
Secondo Tofalo sono proprio questi giovani che "più di altri devono essere protagonisti di un nuovo progetto, di un reale cambiamento. Sicuramente è una sfida senza precedenti soprattutto in una città come quella di Salerno abituata a un trentennio di univocità politica". Annuncio di qualche svolta, clamorosa, imminente all’orizzonte?
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