«Siamo entusiasti di annunciare che il nostro obiettivo è stato raggiunto e superato. Grazie a tutti i nostri donatori abbiamo raggiunto un totale di 8,8 miliardi di dollari».
La notizia è stata twittata da Gavi Vaccine Alliance al termine del Global Vaccine Summit 2020, ospitato dal Regno Unito e organizzato per raccogliere fondi necessari a sviluppare un vaccino per il coronavirus e renderlo disponibile anche nelle parti più svantaggiate del mondo.
Alla videoconferenza, oltre a Gavi, hanno partecipato le Nazioni Unite e i capi di Stato invitati dal premier britannico Boris Johnson. Fondata da Bill Gates nel 2000, Gavi ha contribuito a immunizzare oltre 760 milioni di bambini e ha prevenuto oltre 13 milioni di morti in 73 paesi in via di sviluppo.
«Si tratta di un risultato favoloso - ha detto il Ceo di Gavi, Seth Berkley -. Avevamo chiesto di raggiungere la cifra di 7,4 miliardi di dollari e invece siamo arrivati al 8,8 miliardi». Si tratta del 20 per cento in più rispetto all'obiettivo. Denaro che servirà a sostenere l'operato della fondazione nei prossimi 5 anni. «Una cifra che ci consentirà di avere risorse aggiuntive per garantire l'accesso all'immunizzazione in tutto il mondo - ha sottolineato Berkley -. Una parte consistente di questi fondi saranno stanziati per un vaccino di successo contro Covid-19». «I nostri antenati hanno dovuto vivere in una realtà in cui gli agenti patogeni mortali potevano uccidere i loro bambini in qualsiasi momento - ha evidenziato Johnson, ringraziando i partecipanti per la generosità -. Questo deve aver provocato un dolore incalcolabile».
La strada intrapresa è quella di unirsi per creare la cooperazione globale che si spera porti a trovare anche un vaccino contro il coronavirus e anche l'Italia si è impegnata a stanziare 287,5 milioni di euro da qui al 2030. «Abbiamo bisogno dello stesso spirito di collaborazione e di difesa collettiva di alleanze militari come la Nato - ha concluso Johnson -. Lo stesso spirito ci serve ora per sconfiggere il nemico comune di questa epoca. Dobbiamo inoltre assicurarci che i paesi, le aziende farmaceutiche e i partner internazionali come l'OMS instaurino un livello di cooperazione mai visto prima».
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha ricordato che il coronavirus rappresenta la più grande sfida per la sanità pubblica di un'intera generazione. «Al momento non abbiamo un vaccino - ha detto -. Mentre lavoriamo per svilupparne uno, c'è una lezione importante che dobbiamo comprendere: un vaccino da solo non è abbastanza, c'è bisogno di solidarietà globale per assicurare che ogni persona in ogni parte del mondo possa avervi accesso.
Le Nazioni Unite sono fiere di essere parte degli sforzi di Gavi e rimangono impegnate nella prossima fase perché c'è ancora molto da fare. Quando il vaccino per il coronavirus sarà disponibile, dovrà raggiungere tutti perché le malattie non conoscono confini». TPa
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